Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vernice rossa sui Leoncini Quattro i vandali
Una telecamera ha visto due coppie deturpare statue e masegni È accaduto di notte. E il sindaco Brugnaro prepara la «gogna»
Due uomini e due donne, in piena notte, hanno deturpato con vernice rossa i Leoncini di San Marco. Una telecamera li ha ripresi.
VENEZIA Hanno agito in pochi istanti, a notte fonda, senza coprirsi il volto e, indisturbati, hanno versato vernice rossa su uno dei due Leoncini di San Marco, statue in marmo rosso di Cottanello a fianco della Basilica e che tutti i turisti cavalcano per la foto ricordo da Venezia.
È successo sabato, alle 3.58: quattro persone, due uomini e due donne ancora da identificare, hanno imbrattato uno dei simboli della città. Ma non solo, evidentemente non contenti del danno che già avevano provocato, hanno lasciato segni di colore su una centralina dell’Enel, sui masegni e hanno scarabocchiato il ponte del Carmine con un’enorme scritta, «mi state uccidendo», accompagnata dal disegno di un bambino con un palloncino.
Nessuno se n’è accorto, a quell’ora a San Marco non c’è quasi mai nessuno, ma ci sono le telecamere, puntate direttamente su piazzetta dei Leoncini dalla Torre dell’Orologio, e la polizia municipale ha già guardato tutte le riprese, individuando i vandali a cui ora mancano solo nome e cognome per la denuncia penale. «Lasciateci lavorare, ce la stiamo mettendo tutta per acciuffarli», commenta il sindaco Luigi Brugnaro, indignato tanto quanto i suoi concittadini che gridano allo scandalo per lo sfregio del leone, simbolo indiscusso di Venezia e della sua storia. «Stiamo collaborando con le forze dell’ordine per identificare due uomini e due donne che alle 4.00 di stanotte (ieri, ndr) hanno imbrattato i Leoncini e lasciato una scia di scritte a Venezia. Troviamoli per punirli e metterli a ripulire la città davanti a tutti».
Ad accorgersi dell’atto vandalico, ieri mattina attorno alle 10, uno steward che si occupano del decoro della piazza. «Quando siamo arrivati, la vernice c’era già - racconta Iris, una degli steward - Noi siamo qui apposta per proteggere i monumenti, bisogna che siano rispettati, ogni due secondi ci sono persone che vi si siedono sopra, scavalcano le barriere: di giorno c’è sempre una nostra pattuglia che si prende cura dei Leoncini». Di notte, invece, non c’è nessuno, salvo i due vigili di turno nella centrale della polizia municipale e che monitorano tutte le telecamere del Comune. Impossibile un vero controllo, anche perché piazzetta Leoncini e, in generale, campi e calli non sono illuminate come una normale città: a Venezia regna la penombra tanto che la pattuglia di carabinieri e militari arrivata a San Marco poco dopo le 4 non ha notato la vernice rossa come il marmo usato, per i Leoncini, da Giovanni Bonazza nel 1722. «Purtroppo, non salta all’occhio - ammette il comandante della municipale Marco Agostini - Appena ricevuta la notifica, abbiamo avviato le indagini».
Gli atti vandalici contro i monumenti prevedono una denuncia penale e ora i quattro rischiano dai sei mesi ai tre anni di carcere e mille euro di multa. A breve, la videosorveglianza di San Marco sarà potenziata con altre 14 telecamere (1,4 milioni la spesa): «Ogni centimetro della piazza sarà controllato», promette Agostini.