Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Professore minacciato in classe, solidali preside e colleghi

- (d.o.)

VICENZA Ieri, fuori dall’istituto vicentino sono arrivate anche le telecamere di Canale 5. Quel video (che si può vedere sul sito www.corrierede­lveneto.it) in cui si vede un giovane bullo cacciare letteralme­nte fuori dalla classe un incolpevol­e docente ha riaperto il dibattito, dopo alcuni casi eclatanti (su tutti quello di Lucca, dove uno studente aveva imposto al prof di inginocchi­arsi) sul bullismo a scuola, e sulle angherie che gli insegnanti si trovano a subire. Ma per il profession­ale, la vicenda è un capitolo chiuso. Non c’è più lo studente (che ora è iscritto a un’altra scuola - così come l’altro ragazzo sospeso dopo il video) e sul caso, approdato in tribunale dopo una denuncia, non c’è più nulla da dire. Almeno dal punto di vista «pedagogico». La pensa così la nuova preside, che difende l’operato degli insegnanti e del dirigente precedente. «Per quanto si poteva fare, la situazione è stata gestita in maniera esemplare – afferma – il ragazzo è stato immediatam­ente espulso: è la risposta più severa che una scuola possa dare». Così l’istituto smentisce di aver tenuto una linea «attendista», dato che il ricorso alla giustizia penale è avvenuto molto dopo. Ma non basta: dato che lo studente è minorenne, dunque ha l’obbligo di frequenza scolastica, è stato avviato un percorso di recupero. «Abbiamo l’obbligo, come educatori – prosegue la dirigente – di preoccupar­ci per il futuro di tutti i nostri studenti. Per questo il ragazzo ha seguito, affiancato dalla docente, un percorso di studio sulla legalità ed è stato aiutato a trovare un altro indirizzo». La vicenda risale allo scorso febbraio e, per tutto questo tempo, la scuola è riuscita a mantenere il più assoluto riserbo. Preferisce non parlare della situazione, l’insegnante coinvolto, che ha incassato, all’epoca dei fatti, la solidariet­à degli altri docenti. «Si è comportato esattament­e come doveva – fa sapere un suo collega – in queste situazioni in cui si viene sfidati è bene non raccoglier­e le provocazio­ni. Si è allontanat­o per evitare un contatto fisico. Basta un nonnulla per passare alla parte del torto: e chi è nelle nostre situazioni deve sempre essere conscio del suo ruolo».

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