Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Famila, è la decima Supercoppa «Non scontata ed è la più bella»
Il gm De Angelis racconta l’epopea di Schio e inquadra il futuro
E’ la decima. Ed è forse la più bella, perché era quella meno scontata, quella per cui si è lavorato un’estate intera, senza peraltro avere a disposizione le due atlete più forti della rosa. Schio non si ferma, mette in bacheca l’ottava Supercoppa consecutiva, un record assoluto nel basket femminile e si cuce idealmente sul petto un’altra coccarda tricolore. Perché fra scudetti, Coppe Italia, Supercoppe e trofei, ormai di spazio nella bacheca non ce n’è più tanto. E il successo su Lucca, l’arcirivale delle ultime stagioni che fu capace di scucire dal petto del Famila il tricolore nel 2017, fa gonfiare il petto e i muscoli, perché tutto è tranne che un successo banale.
Paolo De Angelis, lei è il general manager del Famila, nonché il custode più fedele di questa serie, c’era in tutte e dieci le occasioni...
«Io di vincere non mi stanco mai. Questa è stata la Supercoppa più bella, perché non partivamo avanti rispetto alle avversarie, anzi...».
Se le diciamo che non siete la favorita per vincere lo scudetto cosa risponde?
«Che è verissimo, perché secondo me siamo in quattro squadre sullo stesso livello: noi, Venezia, Ragusa e Napoli. E stavolta non lo dico come frase fatta ma perché realmente è così...».
Ammette, quindi, che negli anni scorsi ha raccontato qualche piccola bugia in sede di pronostici?
«E’ il compito di un dirigente tenere sempre motivata la squadra. E sì, talvolta bisogna anche raccontare qualche piccola bugia...».
La cessione più dolorosa qual è stata?
«Zandalasini non l’avremmo mai data via, se fosse stato per noi. Pensi che dalla Federazione ci dicono che le sue magliette sono più vendute rispetto a quelle di Datome e Gallinari, tanto per fare un esempio...».
L’addio di Macchi cosa ha portato con sé?
«Un velo di tristezza, perché dopo tanti anni separarsi non è stato facile. Chicca ha fatto una scelta di vita e ha voluto andare a chiudere la carriera a Napoli, decisione che rispettiamo. Per come intende la società il presidente Cestaro si creano legami solidi, soprattutto umani. Anche Jolene Anderson è stata con noi cinque anni, è stata la straniera più longeva...».
Una rivoluzione copernicana. Una scelta o anche una necessità?
«Per alcuni aspetti una scelta, per altri un passaggio obbligato. Non avremmo voluto cambiare tutte quelle giocatrici, ma a un certo punto ci sono state scelte da parte delle dirette interessate di cui abbiamo dovuto prendere atto. E non avremmo mai voluto rinunciare a Yacoubou, tanto per dirne una».
Masciadri lascerà Nazionale e basket giocato. Pensieri e parole di Paolo De Angelis?
«Raffaella è un’istituzione per Schio e per il basket italiano. Abbiamo pensato a un addio al basket in grande stile in autunno. E faremo qualcosa di speciale».
Il campionato al via
Abbiamo cambiato tanto e non siamo le favorite: Venezia, Ragusa e Napoli sono al nostro pari»