Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nell’ex filanda nasce il campus agroalimentare
Valdobbiadene, Moretti Polegato investe 7 milioni «Questo complesso è già diventato il nostro orgoglio»
Nell’ex Filanda di Valdobbiadene Giancarlo Moretti Polegato ha investito sette milioni per far nascere un vero e proprio campus dell’agroalimentare con una scuola dell’eccellenza.
VALDOBBIADENE (TREVISO) Enrico Cattuzzo di Vedelago ed Elio Coemo di Possagno sono due tra i casari più noti della Marca. La loro specialità? Manco da dire, il Morlacco. Per qualche ora a settimana adesso depongono l’ascia di guerra e si trovano nello stesso posto, per la stessa ragione. Insegnare ai più giovani la loro arte.
Massimo Carron fa il macellaio in quel di Bassano del Grappa. Ogni tanto affida il negozio ai dipendenti e se ne va a Valdobbiadene. È anche lui uno dei «prof» della nuova scuola ricavata nel corpo centrale della Filanda Piva, l’antico edificio industriale che la famiglia Moretti Polegato, un po’ alla volta, sta recuperando, con il sogno di trasformarlo in un campus dell’agroalimentare.
C’è già un supermercato, c’è già un Bed & Breakfast, una cantina, da settembre (ma è stato inaugurato ieri) c’è anche il «pezzo grosso», il centro di formazione professionale che occupa ben 1.600 metri quadrati di superficie. La scuola è quella della cooperativa Dieffe, vicina alla Compagnia delle Opere, da anni presente sul territorio ma «polverizzata» in diverse sedi. Tant’è che c’era stata l’ipotesi di trasferirla altrove. Finché non è arrivata questa soluzione. «Un impegno importante, nonché una sfida dice Giancarlo Moretti Polegato, presidente della casa vitivinicola Villa Sandi - Valdobbiadene è la patria del prosecco superiore e non c’è posto migliore per puntare sulle eccellenze italiane. Questa scuola sarà il nostro orgoglio». L’investimento è di sette milioni. «Siamo convinti assicura Moretti Polegato che ne beneficerà tutta l’area». Per Dieffe, la nuova sede ha consentito anche un ampliamento. Nel corso di cucina (ma c’è anche quello di sala, più l’anno integrativo per il diploma professionale) è stato aggiunto un laboratorio «Ota» (operatore trasformatore agricolo). Vi si insegna la lavorazione della materia prima. «Ci siamo resi conto - dice Carron, il macellaio, che nei ristoranti non ci sono più persone in grado di tagliare una lombata. Questo significa che il prodotto deve arrivare sempre pronto, altrimenti gli chef vanno in tilt». Ecco perché i ragazzi formati nella nuova scuola «alla filanda», potranno risultare utili anche nelle cucine dei ristoranti di livello. «Il problema ogni tanto si pone - prosegue Carron - è tornato di moda il taglio “Ragno” per il diaframma di vitello, prima considerato un elemento povero. Molti ristoranti lo vogliono proporre ma non sanno come fare». Al taglio del nastro, occasione anche per presentare qualche piatto tipico rivisitato (il baccalà mantecato su polenta al nero di seppia, per dirne uno), il presidente della Regione, Luca Zaia e l’assessore alla formazione, Elena Donazzan. Per il governatore la nuova sede potrà giocare un ruolo nel sistema turistico - ricettivo della zona. «Quella delle colline del Prosecco - ha detto - è la località veneta che è cresciuta maggiormente in termini turistici. E siamo convinti che alla prossima sessione Unesco riusciremo a portare a casa l’ingresso nella lista dei patrimoni dell’umanità. Attenzione però, questo vorrà dire anche più turismo. Occorrerà attrezzarsi, costruire campeggi. So già che qualcuno si opporrà, ma sarà una grande opportunità per quello che già ora rappresenta il primo settore industriale in Veneto».