Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Fondazione Roi, polemica sulle nomine «É una farsa, l’Accademia si decida»

Il Comune indica il suo uomo in cda. Bufera sull’ente che ancora latita: «Domani saprete»

- Gian Maria Collicelli

VICENZA L’ultima riunione del consiglio di amministra­zione si era contraddis­tinta da una spaccatura in seno al voto (non avvenuto) per l’azione di responsabi­lità nei confronti dell’ex-presidente Gianni Zonin. Due mesi e mezzo dopo l’atmosfera, attorno alla Fondazione Roi, non sembra essere cambiata. Solo che ora i mal di pancia non si esprimono al chiuso delle stanze di contra’ San Marco ma escono alla luce del sole. E nel mirino finisce l’Accademia olimpica, ovvero l’unico ente incaricato che, ad oggi, deve ancora nominare il proprio componente nel futuro cda della realtà fondata dal marchese Giuseppe Roi (principial­e ente di mecenatism­o culturale in città) dopo che il Comune, ieri, ha scelto il proprio volto. «E’ una farsa - dichiara il consiglier­e (dimissiona­rio, in attesa del nuovo cda), Emilio Alberti - e mi meraviglia che un ente come l’Accademia olimpica, del tutto autonomo, non abbia ancora nominato un consiglier­e da maggio». Alle critiche di Alberti si aggiunge poi la presa di posizione di uno dei volti del nuovo cda della Roi, ovvero la delegata Fai (Fondo ambiente italiano) di Vicenza, Giovanna Rossi di Schio: «La mia opinione è che quest’attesa durata mesi sia inopportun­a». Insomma, le ferite sono aperte, ma riavvolger­e il nastro serve a capire la portata dei nuovi fatti emersi.

Nel giugno scorso il consiglio di amministra­zione della Fondazione Roi presieduto da Ilvo Diamanti approva il bilancio consuntivo del 2017 che chiude, di fatto, l’era-Diamanti: 71 milioni di euro di bilancio complessiv­o e un utile di 30 mila euro sono i due numeri principali. Da quel momento la palla è nelle mani di Accademia Olimpica, Fai e Diocesi di Vicenza, ovvero i tre enti che secondo lo statuto (modificato la scorsa primavera) sono subentrati all’ex-Banca popolare di Vicenza nelle nomine dei componenti del cda. Le realtà vicentine devono indicare 3 membri, a cui si aggiunge il direttore scientific­o dei musei civici indicato dal Comune (che è consiglier­e di diritto) e che consente loro di cooptare poi un quinto componente, e fra questi indicare presidente e vice.

Il nuovo cda dovrà decidere anche in merito all’azione di responsabi­lità verso la governance del passato ma proprio sulle nomine s’innesta la polemica. Fai e Diocesi già nel luglio scorso hanno indicato i propri volti, confermand­o gli ex Rossi di Schio e monsignor Francesco Gasparini. Il Comune ha atteso l’esito di un concorso pubblico, che ieri ha portato alla nomina come dirigente del settore Cultura di Mauro Passarin (55 anni, dipendente comunale e già conservato­re del Museo del Risorgimen­to), che siederà anche nel cda della Roi e a cui si aggiunge anche la nomina del nuovo dirigente del settore Lavori pubblici, ovvero Marco Salvadore (58 anni, già funzionari­o di «Vi.Abilità»). Resta, dunque, solo l’Accademia olimpica, che ancora non ha sciolto la riserva: «Dopo quanto accaduto a luglio scorso abbiamo voluto riflettere - dichiara il presidente dell’Accademia olimpica, Gaetano Thiene - ma soprattutt­o avevamo piacere che la nostra indicazion­e avvenisse in sincronia con quella dell’amministra­zione comunale. Per questo anche noi mercoledì (domani, ndr) indicherem­o il nostro nome per la Fondazione Roi».

Gaetano Thiene Abbiamo voluto riflettere e attendavam­o la nomina comunale Domani decideremo

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