Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’Under 21 torna in Veneto e lo stadio si colora d’azzurro Tunisia battuta con due gol
VICENZA Il colore azzurro sotto le nuvole del Menti. È sempre una notizia quando una Nazionale fa tappa a queste latitudini. E così, nel Menti imbandito a festa dopo la fermata di Udine contro il Belgio, ecco un’altra tappa del percorso verso il ritorno sull’Olimpo dell’Under 21 di Gigi Di Biagio. Che batte 2-0 la Tunisia, in uno stadio in cui da tempo si discute di una profonda ristrutturazione e che Renzo Rosso sta rimettendo a nuovo. Dopo i disastri e il fallimento dell’era Cassingena – Vi.Fin, si respira un’aria ben diversa. E, magari non per caso, gli azzurrini vincono, pur senza incantare, rispedendo al mittente la Tunisia.
Di veneto c’è oggettivamente poco in questa Under 21. C’è un bassanese come Luca Vido, che non fa neppure in tempo ad assaporare il clima di festa del Menti che subito si fa male. Subentra al 15’ della ripresa ad Orsolini, ma esce subito dopo un contrasto. Quando la sfortuna bussa alla tua porta, non puoi nemmeno importi per non farla entrare. Poi c’è Federico Bonazzoli, che si ritaglia mezz’ora di gloria nella ripresa. Sfiora ancora il gol, il centravanti del Padova di Pierpaolo Bisoli, ma continua ad avere le polveri bagnate. E per un motivo o per l’altro, la palla proprio non vuole saperne di entrare. Ci sono ex come Kean (Verona) e Audero (Venezia), che lo scorso anno furono protagonisti in questo spicchio di Nordest, ex di più vecchia data come Valzania (Cittadella), per il resto gli osservatori accorsi per l’occasione prendono appunti sparsi senza entusiasmarsi. I gol sono belli, in particolare quello dell’1-0 di Parigini (anche lui al Chievo, senza troppa fortuna) su cross di Calabria, poi il rigore di Kean che spiana la strada al 2-0 e al bis servito premia l’azione insistita e la tenacia azzurra. E a fine gara Di Biagio sorride a denti stretti: «Per assurdo — ammette il ct — abbiamo giocato meglio col Belgio a Udine. Meritavamo molto di più e dobbiamo continuare a migliorare sotto porta». Siamo sempre lì, alla cronica assenza di attaccanti degni di un passato anche recente a cinque stelle. Quando finirà?