Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ceccon, il «Piccolo Principe» del nuoto

Il vicentino a 17 anni ha conquistat­o 5 medaglie alle Olimpiadi giovanili

- Matteo Sorio

VERONA C’è un pesciolino di un metro e 96 per 80 chili che nuota verso Tokyo 2020, se mantiene questa bracciata non avrà problemi fra due anni a entrare nell’appello azzurro. «Faccio 12 chilometri di vasche al giorno, sott’acqua mi canto i Coldplay, se mi limito a un solo stile scatta la noia». Guai a chiamarlo Phelps — paragone già scattato — però il Thomas Ceccon ch’esce come un piccolo re dalle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires, al collo l’oro nei 50 stile libero, l’argento nei 50 dorso e 200 misti, il bronzo nei 100 dorso e nella 4x4 stile, è (minimo) il nuovo nome nella «famiglia italiana degli eclettici, quelli alla Sacchi, Marin, Boggiatto», secondo l’inquadratu­ra del suo allenatore Alberto Burlina.

Vicentino di Magrè, frazione di Schio, anni 17, nel giro della nazionale dei grandi dal dicembre scorso (semifinale nei 50 e quinto posto nei 100 dorso agli Europei di Glasgow), papà Loris già nell’atletica e nel calcio («Ma non da profession­ista»), mamma Gioia con un passato nel pattinaggi­o artistico («È stata anche ai mondiali»), se chiedi a Ceccon di darsi un voto dopo i Giochi per gli Under 18, quelli che l’hanno messo definitiva­mente sulla bocca di tutti, la risposta è «otto e mezzo: col rimpianto della brutta uscita nei 100 stile, l’ultimo giorno, ma ormai avevo la testa per aria». Rimpianto addolcito dalla torta coi cinque cerchi olimpici che l’aspettava ieri, giorno del ritorno dall’Argentina, nel salone del Centro federale di Verona, dove Ceccon s’allena dall’anno scorso a poche corsie da Federica Pellegrini («Un onore») e sotto il cronometro di Burlina, 49 anni, vicentino anche lui: «Per il salto di qualità serve la vasca lunga da 50 metri – dice Burlina –. In Veneto abbiamo atleti, competenze, ma non le strutture. Crediamo tutti in Thomas, io, il Centro Federale, la Fin, la sua famiglia». «La mia famiglia pur di portarmi a Verona s’è divisa, mio papà e mio fratello Efrem sono rimasti a Magrè, io vivo qui con mia mamma», racconta Thomas. «Mio marito viene a trovarci una volta a settimana, raramente stiamo tutti insieme, ma il sacrificio vale», fa Gioia. Tesserato per le Fiamme Oro («Fondamenta­le per avere una base economica»), la squadra è la Leosport («Fondata nel 1983 a Lonigo, poi spostatasi a Creazzo») e il «brucia tappe» Ceccon è partito da lì: «Dal tennis, in realtà. Ho seguito mio fratello maggiore in piscina. Primo allenatore Anna Vallarsa, dello staff di Burlina. Per nuotare a Creazzo mi svegliavo alle sei di mattina e tornavo alle sei di sera, in mezzo il liceo scientific­o a Vicenza. Qui a Verona abito a due passi dal Centro Federale, due ore la mattina e due al pomeriggio, gli studi li porto avanti al Cepu».

Se guarda avanti, Ceccon vuol rimandare la specializz­azione: «Ora non avrebbe senso. Amo sfidare me stesso in ogni stile, tranne rana per la troppa specificit­à. Tokyo 2020? L’obiettivo è partecipar­e. Dove devo crescere? L’attenzione in gara: all’Europeo ho rischiato in batteria perché negli ultimi dieci metri stavo mollando e a Buenos Aires sono entrato nei 100 sl pensando che non volevo fare fatica». Sintetizza Burlina: «L’attitudine… Thomas deve capire chi è». Per suggerimen­ti, a Verona, qualche corsia più in là, c’è una certa Federica Pellegrini.

Si allena al Centro federale di Verona a poche corsie da Federica Pellegrini

 ??  ?? Thomas Ceccon, originario Magrè (Schio) di «Faccio chilometri 12 di vasche al giorno, sott’acqua mi canto i Coldplay, se mi limito a un solo stile scatta la noia»
Thomas Ceccon, originario Magrè (Schio) di «Faccio chilometri 12 di vasche al giorno, sott’acqua mi canto i Coldplay, se mi limito a un solo stile scatta la noia»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy