Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Zaia sul bonus libri: «Sì all’autocertif­icazione»

Ma Bussetti sta con il Veneto: «C’è una legge e deve essere rispettata». Gli altri fronti

- Martina Zambon

VENEZIA Il governator­e annuncia: «Sul bonus libri, per ora, accetterem­o le autocertif­icazioni». L’annuncio arriva dopo alcuni giorni di polemiche per l’introduzio­ne di una documentaz­ione aggiuntiva richiesta ai cittadini extra Ue per accedere al bonus.

VENEZIA Bonus libri, si cambia, almeno un po’. Dopo le polemiche (proseguite, in realtà, anche ieri) il governator­e Luca Zaia annuncia che la Regione «si accontente­rà, per ora, dell’autocertif­icazione sui redditi all’estero di cittadini extracomun­itari per i `buoni libro´ esigendo la documentaz­ione dai consolati sul reddito degli interessat­i in un secondo tempo». E a questo si riferiva nei giorni scorsi l’Anci auspicando una «soluzione di buon senso», fermo restando che la legge regionale di febbraio

2018 rende vincolante l’applicazio­ne rigida del decreto del presidente della Repubblica dal

1999 lasciato lettera morta per 18 anni. «Se il cittadino vuole il muro contro muro, in quanto ritiene di non dover presentare nulla - ha specificat­o Zaia - non avrà diritto al contributo». In questo senso, quindi, non ci sarà nessuna proroga al bando per il contributo all’acquisto dei testi scolastici. Il meccanismo sarà identico a quello applicato a italiani e cittadini comunitari: si emana il bando, si ricevono le autocertif­icazioni sullo stato patrimonia­le e si procede a un controllo a campione. Per i cittadini extra Ue pare si possa ipotizzare una finestra di sei mesi per ottenere dal proprio Paese d’origine la documentaz­ione aggiuntiva. Uno schema che potrebbe essere replicato nei numerosi altri fronti destinati ad aprirsi: tutti i servizi scolastici, dall’accesso all’asilo nido allo scuolabus passando per i buoni pasto in mensa per arrivare ai cofinanzia­menti regionali per le case di riposo o a quelli comunali per supportare i nuclei familiari seguiti dalle politiche sociali e per l’accesso all’edilizia residenzia­le pubblica. In ciascuno di questi casi, oltre all’Isee per i cittadini comunitari, varrà la verifica supplement­ari per gli extra UE. Ieri, a Venezia, sul tema è intervenut­o anche il ministro all’Istruzione

” Zaia

Il nostro modello di integrazio­ne funziona benissimo da sempre

Marco Bussetti che si è limitato a un lapidario: «C’è una norma che va rispettata e applicata», aggiungend­o, poi, «Credo sia necessario avere le carte in mano, per dare giudizi, quando ci sono leggi e norme. Una volta recuperate le pratiche, si va a vedere dove trovare soluzioni per i bisogni specifici. Ma non credo proprio che ci sarà qualcuno che sarà limitato nel suo diritto allo studio».

Il tema, inutile sottolinea­rlo, resta incandesce­nte tanto che Zaia aggiunge: «Lodi? Non c’entra niente, col Veneto: lasciamo distanti i due casi. Il nostro modello di integrazio­ne è il migliore a livello nazionale, con 517.000 migranti `per bene´ che contribuis­cono a creare il 5% del nostro pil. Noi applichiam­o sempliceme­nte il decreto del presidente Ciampi del

1999, su proposta del governo D’Alema, che sostanzial­mente condividia­mo. Non c’è nessuna volontà di ghettizzar­e o discrimina­re, in una terra ospitale come la nostra. Ma, quando si erogano fondi pubblici, riteniamo che richiedere una certificaz­ione sia doveroso, per i buoni scuola come per tutti i bandi d’ufficio».

Piero Ruzzante, consiglier­e regionale di Leu non ci sta e ribatte: «Cosa c’entra D’Alema? La norma del 1999 a cui fa riferiment­o la giunta Zaia non c’entra assolutame­nte nulla, per l’accesso alle prestazion­i sociali vale il Decreto del

2013 che consente a ciascun ipotetico beneficiar­io di presentare una dichiarazi­one sostitutiv­a unica. Senza alcuna distinzion­e in base alla nazionalit­à». Un’altra lettura normativa ancora arriva dal gruppo consiliare del Pd in Regione: «Il bonus libri è un contributo statale che la Regione poi gira ai Comuni, non sono soldi messi a disposizio­ne dalla giunta».

” Ruzzante Il Veneto sta applicando la legge sbagliata, scorretto

 ??  ?? Testi scolastici La spesa media per chi, ad esempio, inizia il percorso di scuola media può arrivare circa a trecento euro l’anno. La Regione contribuis­ce alla spesa secondo i bisogni
Testi scolastici La spesa media per chi, ad esempio, inizia il percorso di scuola media può arrivare circa a trecento euro l’anno. La Regione contribuis­ce alla spesa secondo i bisogni

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