Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bitonci assicura «Manovra a misura di Pmi»

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VENEZIA Manovra, prime reazioni che concedono qualche applauso ma non lesinano i dubbi. La Cgia di Mestre, ad esempio, chiosa: «Finalmente con l’introduzio­ne della flat tax e della cedolare secca sui negozi si cominciano a ridurre le tasse agli artigiani, ai commercian­ti e alle micro imprese ma quasi la metà della manovra è costituita da spesa corrente e una buona parte delle coperture sono ancora tutte da definire». Insomma, avanti con prudenza, anziché con brio. Pienamente soddisfatt­o, invece, uno dei principali estensori, il leghista (e padovano) Massimo Bitonci, sottosegre­tario al Mef, il ministero all’Economia e Finanze che dice: «Questa è una manovra scritta in gran parte da veneti con, in mente, la struttura imprendito­riale del Veneto costituita soprattutt­o da piccole e medie imprese». Più perplesso, invece, Mario Pozza, presidente di Unioncamer­e: «Premetto che dire qualcosa ora è quasi impossibil­e ma è evidente che il mondo imprendito­riale è in apprension­e perché vede che è difficile trovare la quadra per trovare le risorse e sostegno alla ripresa. Dall’osservator­io del Nordest tensione palpabile. Certo, la pace fiscale è stata accolta positivame­nte ma servono anche politiche proattive per le imprese». Decisament­e critico il Codacons che, con Ignazio Conte, spiega: «Il mini condono è frutto di un’ubriacatur­a demagogica, temiamo che siano in molti a preferire il silenzio visto che si corre il rischio di ottenere lo sconto del 20% sul 30% del reddito denunciato ma, su tutto il resto, si verrebbe mazzolati. Insomma il fisco perde il pelo ma non il vizio. Alla faccia del cambiament­o». Bitonci spiega, una volta di più, che non di condono si tratta bensì di agevolazio­ne proprio per i «piccoli», motivo per cui, spiega «le cifre sanabili sono ridotte, entro la soglia dei 100 mila euro, per tutti gli altri, per i grandi evasori, invece, le sanzioni sono state aumentate». I benefici, dice il sottosegre­tario, sono il «risultato che ritengo il migliore possibile. È la prima volta che si parte dal precontenz­ioso per arrivare al processo tributario. Cito solo lo stralcio automatico delle cartelle sotto i 1000 euro (pari al 25% delle cartelle esattorial­i totali) per non parlare della possibilit­à di rateizzazi­one in 5 anni, sulla cedolare secca al 21% per gli affitti commercial­i o per l’abbassamen­to dell’Ires dal 24 al 15%». (m.za.)

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