Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Museo di Santa Chiara, è stallo Poletto: nuova gara non esclusa Cantiere infinito I lavori sono passati dalla prima ditta, la Adico, alla Vardanega, poi fallita
Il Comune si confronta con Cariverona. «La situazione va sbloccata»
BASSANO Passano i mesi, ma il cantiere, in pieno centro storico, del polo museale Santa Chiara rimane fermo. I lavori si sono bloccati verso la scorsa estate, dopo la messa in liquidazione dell’impresa Nico Vardanega Costruzioni che aveva l’appalto dell’opera (la stessa ditta che, fino a maggio, aveva in mano il restauro del ponte) e la successiva cessione di un ramo di azienda alla neonata Imprevar. Al momento c’è un grande punto interrogativo sul futuro del complesso culturale, che dovrebbe ospitare il museo naturalistico e, con il secondo stralcio, anche quello dell’automobile. «Le condizioni di subentro che ci sono state proposte dalla Imprevar non le possiamo accettare - ribadisce il sindaco Riccardo Poletto -. Ci stiamo confrontando con i soggetti coinvolti nell’intervento, a cominciare dal principale finanziatore, la Fondazione Cariverona, che ha erogato al progetto 10 milioni di euro, per valutare i possibili scenari e prendere una decisione sul completamento dell’opera».
Secondo il primo cittadino, «affidare i lavori alla Imprevar, così come ci ha proposto la stessa, appare improbabile». «Vi sono delle clausole per noi irricevibili - chiarisce -. Come quella che prevede il recesso della ditta in qualsiasi momento, senza obbligo di risarcimento e d’indennizzi nei confronti della stazione appaltante». Un’altra soluzione sul tavolo è quella di scorrere la graduatoria della gara d’appalto e affidare i lavori alla terza classificata, la Andreola di Loria (la Vardanega era infatti la seconda della lista, subentrata dopo il fallimento nel 2014 della vincitrice, la Adico). Con questa, però, il Comune, in passato, ha avuto un contenzioso proprio sui lavori del polo museale. Tra le ipotesi che si stanno facendo strada c’è anche quella di ripartire da zero: bandire una nuova gara e assegnare il completamento dell’opera a una nuova impresa, riaggiornando il cronoprogramma dei lavori. È una storia lunga e particolarmente travagliata quella del nuovo museo destinato ad ospitare le collezioni naturalistiche Parolini, Brocchi, Meneghetti e Luca, al momento riposte nei magazzini del museo civico o visibili solo parzialmente. Dopo anni trascorsi tra la progettazione, il reperimento dei fondi e il bando, nel 2012 i lavori furono consegnati alla Adico. Pochi mesi dopo il cantiere fu bloccato per il rinvenimento di alcune gallerie sotterranee risalenti all’epoca in cui il sito era stato convertito in una caserma militare. Quindi, un nuovo, prolungato stop a causa del fallimento dell’impresa e, dopo una serie di ricorsi e sentenze, il riaffidamento alla Vardanega.