Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Visintin, la penna dei gialli Marsilio
Alla Casa dei Tre Oci una mostra dedicata all’illustratore veneziano
Una bambina che vaga in un bosco, col capo rivolto verso il basso, su un fondo rosso e nero. Si presenta così al lettore La strega. «Le copertine italiane dei miei romanzi occupano un posto speciale nel mio cuore. Sono opere d’arte simili a sogni, capaci di rendere ognuna delle mie storie». L’artefice di questi sogni è Fabio Visintin che da vent’anni veste le copertine dei gialli Marsilio col suo segno chiaro e i suoi colori vagheggianti al servizio del lato più oscuro del crimine, mentre la citazione è della signora del thriller svedese Camilla Läckberg. «Per restituire al pubblico – spiega Visintin - le atmosfere emotive, da favola nera, della Läckberg ho scelto uno stile ben preciso, utilizzando un tratteggio irregolare a penna biro, colorando poi l’immagine al computer». Diverse tecniche per un unico obiettivo: attrarre come una calamita il lettore con un’immagine-sintesi accattivante che trasmetta l’essenza del libro.
È stata inaugurata alla Casa dei Tre Oci di Venezia nelle Sale De Maria la mostra «Fabio Visintin per la Farfalle Marsilio. Vent’anni di illustrazioni», personale dell’illustratore veneziano aperta fino all’11 novembre (info treoci.org), realizzata da Marsilio in collaborazione con la Fondazione di Venezia. L’esposizione presenta 27 disegni originali, video e immagini sul making of delle copertine dei libri della collana della casa editrice, create da Visintin tra il 1998 e il 2018. Se la serie Farfalle non è sinonimo di semplici «gialli» quanto di storie in cui l’intreccio a tinte fosche diventa un pretesto per raccontare la realtà di un luogo e le inquietudini del nostro tempo, «la scelta della copertina è delicata, perché il colpo di fulmine iniziale è fondamentale», marca Jacopo De Michelis, responsabile della narrativa di Marsilio Editori. Nell’itinerario della mostra ecco le coperte dei libri stilizzate delle opere di Leif G. W. Persson, altro svedese autore di una serie che comprende In caduta libera, come in un sogno, un’indagine esaustiva sull’omicidio del Primo ministro della Svezia Olof Palme: Visintin ha disegnato una figura ricurva sospesa che diventa l’immagine di un punto interrogativo, a sottolineare che il caso è tuttora irrisolto.
Per le storie dell’ispettore Chen del cinese Qiu Xiaolong Visentin utilizza iconografie orientali, mentre per La verità e altre bugie del tedesco Sascha Arango la soluzione è stata richiamarsi allo stile dei film di Tarantino: «È stata - ammette Visintin - la copertina più difficile, poiché Arango miscela azione, ironia e introspezione: facevo un disegno e mi accorgevo che non riusciva a riassumere tutti e tre gli elementi». E l’autore ringrazia: «Crime Noir e Pop Art - si legge in una nota di Arango - , questa copertina illustra l’episodio centrale del romanzo, senza rivelare troppo. L’adoro grazie!».