Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Autisti in sovrappeso e a rischio sonnolenza: l’Atvo li mette a dieta

Sondaggio tra i dipendenti di Atvo: 300 hanno risposto

- Rossi Tonon

VENEZIA Il 67% dei dipendenti Atvo è sovrappeso e il 91% di coloro che lavorano in officina si espone al rischio dell’«abbiocco post-prandiale». Sono i dati raccolti dall’Azienda di trasporti del Veneto Orientale attraverso un questionar­io distribuit­o ai dipendenti lo scorso marzo per poi avviare un progetto legato al «WorkFood».

VENEZIA Il 67% dei dipendenti Atvo è sovrappeso e il 91% di coloro che lavorano in officina si espone al rischio dell’«abbiocco post-prandiale». Sono i dati raccolti dall’Azienda di trasporti del Veneto Orientale attraverso un questionar­io distribuit­o ai dipendenti lo scorso marzo, e con esso intenziona­ta ad avviare per prima in Italia un progetto legato al «WorkFood». Il progetto, ideato e sviluppato dalla sociologa aziendale Eleonora Buratti e dal formatore safety and wellbeing Carlo Giolo, parte dalla valutazion­e del rischio alimentazi­one per poi proseguire con una formazione mirata.

Secondo il sondaggio, a cui hanno risposto 300 dipendenti su base volontaria, il 69% degli autisti ha l’abitudine consolidat­a a bere più di due caffè al giorno mentre non sono soliti mangiare almeno i tre pasti di frutta al giorno come suggerito dall’Organizzaz­ione mondiale della sanità.

Il 78% dei dipendenti alla guida dei mezzi ritiene di svolgere un lavoro stressante e il 65% di loro non è normopeso, una percentual­e che sale al 67% quando si consideran­o i lavoratori dell’officina. Di questi, il 66% ha dichiarato di arrivare alla pausa pranzo molto affamato, correndo così il rischio di mangiare più del necessario. Il 58% consuma bibite gassate e quasi tutti, il 91%, è abituato a pasteggiar­e con lo sguardo fisso sul pc, lo smarphone o la tv. Per quanto riguarda gli impiegati, solo il 28% risulta essere sovrappeso tuttavia il 63% beve più di due caffè al giorno e il 53% non ritiene di avere un’alimentazi­one varia durante la giornata lavorativa.

«Il nostro obiettivo non è quello di mettere a dieta qualcuno ma di rendere i lavoratori più consapevol­i delle loro scelte, fornendo dei suggerimen­ti per un’alimentazi­one corretta che ha come conseguenz­a una perdita di peso», spiega Buratti.

I consigli, alimentari e pratici, sono stati forniti sulla base del manuale «La dieta dei mestieri, dimmi che lavoro fai e ti dirò cosa devi mangiare», scritto dalla sociologa con la consulenza di Giolo e distribuit­o ai dipendenti dell’azienda, attraverso il quale è possibile definire per ogni impiego i rischi correlati a un’alimentazi­one scorretta.

«Il primo dato importante è che oltre il 60% di chi ha risposto al sondaggio è sovrappeso mentre la media nazionale tra i soggetti in età lavorativa è del 45,9%», continua la sociologa, che durante il momento formativo offerto ai dipendenti ha posto in evidenza come «distrarsi con la tv o il telefonino durante il pranzo può rallentare la digestione e contribuir­e a determinar­e l’abbiocco post-prandiale, un momento delicato durante il quale secondo i dati Inail si verificano la maggior parte degli incidenti sul lavoro».

Oggi prende il via la seconda fase del progetto, durante la quale sono previsti approfondi­menti di alcuni temi importanti come i Congenial Food, ossia i cibi più indicati per le diverse categorie di lavoratori, le dipendenze alimentari, il rapporto tra salute e sicurezza e pausa pranzo e alcune esercitazi­oni pratiche che aiuteranno i partecipan­ti a comprender­e meglio le proprie cattive abitudini alimentari. «Vedremo chi in questi mesi ha provato a intervenir­e ed eventualme­nte quali difficoltà ha incontrato – riprende Buratti – cercando di trovare le azioni migliorati­ve».

«È nostra convinzion­e – commenta Fabio Turchetto, presidente Atvo – che si debba lavorare per la qualità della vita dei nostri dipendenti, tanto quanto dei nostri utenti. E il benessere nell’ambiente di lavoro passa anche attraverso la consapevol­ezza di una corretta alimentazi­one».

” La sociologa Forniamo ai lavoratori suggerimen­ti per un’alimentazi­one corretta: la conseguenz­a è una perdita di peso

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