Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Melegatti salva Sarà un Natale con il pandoro

- Alessio Corazza

VERONA Melegatti, questa volta, riparte davvero. È stato siglato ieri l’accordo sindacale vincolante per il rogito con cui la nuova proprietà formalizze­rà l’acquisto dell’azienda. E a Natale il noto pandoro sarà prodotto.

VERONA Melegatti, questa volta, riparte davvero. Dopo una giornata di riunioni, è stato siglato ieri in serata l’accordo sindacale, che era vincolante per la sottoscriz­ione del rogito con cui la nuova proprietà formalizze­rà l’acquisto dell’azienda dolciaria veronese, dopo essersi aggiudicat­a per 13,5 milioni il bando dei curatori fallimenta­ri.

«Siamo felici per il risultato che sostiene lo sforzo di avviare al più presto la produzione di pandoro, panettone, dolci vari nei due stabilimen­ti veronesi», afferma il neopreside­nte Giacomo Spezzapria, che conferma quindi la volontà di avviare al più presto non solo lo stabilimen­to storico di San Giovanni Lupatoto, ma anche quello nuovo e mai utilizzato di San Martino Buon Albergo, costruito per merendine e altri prodotti da forno. Spezzapria conferma anche «la volontà di una campagna natalizia che nel rispetto di elevati standard di qualità produttiva assicuri visibilità alla rinata Melegatti».

Quello che il presidente non dice è che, quasi sicurament­e, non saranno gli stabilimen­ti Melegatti a sfornare i pandori e i panettoni dell’azienda per il prossimo Natale. Troppo poco il tempo a disposizio­ne per rimettere in funzione i macchinari e, soprattutt­o, per adeguarli agli standard di igiene e sicurezza richiesti: la produzione quindi, per questa prima campagna, dovrà essere esternaliz­zata. Ma, sugli scaffali dei supermerca­ti, tornerà presto il caratteris­tico pandoro dalla scatola blu.

L’accordo di ieri, finalizzat­o dal manager Denis Moro e dai consulenti Carbellin e Mensi dello Studio BK Sinthema e che ha visto coinvolti, oltre alle parti sindacali anche la curatela fallimenta­re, prevede che l’azienda si rimetta in marcia con 35 dipendenti assunti fin da subito a tempo indetermin­ato. Dopo il crac, ne erano rimasti 46: di questi, ne saranno per ora riassunti solo 26, di cui 16 impiegati nella produzione e altri 10 negli uffici amministra­tivi e commercial­i. A questi si aggiungono altre 9 assunzioni «i cui profili non erano più presenti tra i disponibil­i», precisa l’azienda, che aggiunge però che i nuovi sono per lo più «ex dipendenti Melegatti che rientrano in azienda». Allo stesso tempo, viene assicurato che «coloro che non rientrano in questa prima tornata di assunzioni», ovvero venti lavoratori, «potranno essere coinvolti nei prossimi mesi», prevedibil­mente in vista della campagna per la Pasqua 2019. D’altra parte, i piani di Spezzapria sono quelli di «riportare prestigio, tradizione e sicurezza alla Melegatti». E di farlo attraverso una strategia d’impresa «focalizzat­a sulla qualità e sull’innovazion­e di processo», attraverso «un adeguato piano di sviluppo e una nuova organizzaz­ione orizzontal­e».

 ??  ?? Presidente Giacomo Spezzapria
Presidente Giacomo Spezzapria

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy