Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Toscani invita Lucano: «Vieni da noi a Fabrica» Ma la destra non lo vuole

- Silvia Madiotto

TREVISO C’è chi apre le porte a Mimmo Lucano, il sindaco di Riace simbolo dell’accoglienz­a ai migranti, e chi quelle porte le vuole chiudere. Succede a Treviso dove da una parte c’è Oliviero Toscani, autore delle famose campagne Benetton, e dall’altra un piccolo comitato trevigiano nato da una costola dell’estrema destra locale: «La nostra provincia non deve fare spallucce con chi ha tratto beneficio da una crisi migratoria che continua a lacerare il tessuto sociale italiano» attacca il gruppo. Il fotografo milanese ha offerto ospitalità a Lucano negli spazi di Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazi­one fondato assieme a Luciano Benetton. La revoca degli arresti domiciliar­i per favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a, infatti, ha reso il sindaco libero ma non potrà più abitare nel paese che amministra trovandosi senza un tetto sulla testa. Il divieto di dimora è stato deciso dal Riesame di Reggio Calabria per impedire la reiterazio­ne del reato ma questo ha solo provocato un nuovo moto di solidariet­à e sostegno a Lucano, le cui iniziative per l’integrazio­ne sono diventate un modello. Toscani è stato fra i primi a farsi avanti ed è disposto ad aprire per lui il cuore della creatività trevigiana: «Casa nostra è casa sua, qui potrà rimanere fino a quando vorrà. Venga a insegnarci il futuro, abbiamo bisogno di lui ovunque, il nostro è un centro di resistenza». Il piccolo centro calabrese dista da Treviso più di mille chilometri ma basta la parola «migranti» per caricare la polemica politica. Il comitato «Prima i trevigiani», che è anche rappresent­ato in Consiglio comunale, ha preparato un comunicato per dimostrare la propria contrariet­à. «Ci chiediamo come possa essere offerta ospitalità a un individuo con un carico pendente così grave – scrivono -. L’immigrazio­ne non è il paradiso auspicato da Toscani, ma un problema serio al quale fare fronte. La Marca è stata protagonis­ta di episodi criminosi legati all’immigrazio­ne. Chiediamo dunque che Treviso chiuda le porte a Lucano finché sarà fatta chiarezza». «Lucano va dove vuole e io posso invitare i miei amici quando e dove voglio – ribatte Toscani -. E non me ne frega niente di quello che dice quel comitato». Sulla risposta di Lucano invece non si esprime: meglio non agitare le acque in un momento di tensione.

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