Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Di Carlo: strada aperta per la B

L’analisi Dopo la brillante vittoria sul Monza, l’allenatore «biancoross­o doc» elenca i punti forti del Vicenza «Il gruppo ha carattere e grande corsa. Poi si aggiunge la passione del Menti: se giochi bene, è come una corrida»

- Dimitri Canello

VICENZA Domenico Di Carlo, ha visto Vicenza-Monza?

«L’ho vista eccome, la squadra mi ha fatto una bellissima impression­e. È una squadra che ha carattere e che corre tanto. E ha anche giocatori che fanno la differenza».

Come Giacomelli...

«Come Giacomelli, come Arma e anche Curcio è bravo. È un buon organico».

Si sta creando la sintonia giusta fra squadra e tifosi secondo lei?

«Vicenza è passionale. È viscerale. Sa voler bene e sa caricarti. Quando si crea la giusta alchimia fra campo, panchina , tribune e curve, ne può venire fuori un mix esplosivo».

La Ternana sulla carta rimane la squadra favorita ma ai valori tecnici occorre aggiungere molto altro

Renzo Rosso l’ha definita la miglior partita degli ultimi anni. Secondo lei?

«È stata una partita veramente ben giocata. I gol sono stati frutto di intuizioni personali e di azioni di squadra. C’è un pensiero preciso dietro questa squadra, che passo dopo passo sta facendo qualcosa d’importante».

Battere il Monza non era facile. Una vera impresa?

«Il Monza è davvero forte. È una delle candidate per la promozione, ma sul campo non c’è stata storia. Sul campo c’era solo il Vicenza».

Anche sugli spalti, grande spettacolo...

«Con quasi 10mila persone sugli spalti al Menti, si crea un clima da corrida. Se poi la squadra vince e gioca bene ne verranno ancora di più».

Come quando giocava lei...

«Eh, sono tempi davvero indimentic­abili. Ma adesso bisogna pensare a quello che succede oggi. La classifica è bella, siamo ancora all’inizio, ma di sicuro aver cominciato bene ha creato un legame molto forte con chi scende in campo».

Il Vicenza può essere promosso?

«È presto per dirlo. Salire dalla C alla B è quanto di più difficile possa esistere. Paradossal­mente è più facile essere promossi dalla B alla A, visto che ci sono più posti a disposizio­ne».

Quali le avversarie forti?

«La Ternana oggettivam­ente è la più forte di tutte. Anche del Vicenza. È una squadra costruita alla perfezione in tutti i reparti. È partita dopo e poi i campionati si vincono sul campo. Ma non bastano i valori tecnici, ci sono tutte le componenti che si devono incastrare nel modo giusto».

La sua griglia del girone B..

«Ci sono squadre che hanno tanta storia, come la Triestina. Ci sono squadre che hanno speso tanto come la Feralpisal­ò. Ci sono squadre che sono ben allenate e che hanno cambiato poco, come il Pordenone. Ci sono belle realtà come il Sudtirol. E a proposito di Sudtirol, mi faccia dire una cosa». Prego..

«Prima o poi andrà in Serie B. Non so se ci riuscirà quest’anno, ma ha un impianto societario che tutti vorrebbero avere, ha un allenatore come Paolo Zanetti: lo conosco e vi dico che è bravissimo. E sono lì ormai da anni. Scommetto che sarà Serie B, non so quando ma sarà Serie B».

La Triestina come la vede?

«È veramente forte, ma ha cambiato tanto. Potrebbe pesare in un campionato come questo».

A proposito di rivali, è mai stato vicino ad allenare il Verona?

«Una volta sì, quando erano in Serie A. Ci furono contatti, ma poi non se ne fece nulla».

In compenso al Chievo qualcosa lo fece...

«Campedelli ha fatto bene a cambiare. Dopo aver fatto due punti in otto giornate, bisognava dare la scossa. Anche ai miei tempi fu così. Avevamo 7 punti a novembre e fui chiamato. Ci salvammo. Per questo dico che il Chievo ce la può ancora fare. È dura, ma ce la può fare. Ventura è bravo».

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Da giocatore Un’esultanza di Di Carlo con Guidolin

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