Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ponte, il tribunale dà torto a Vardanega

Ricorso respinto: la ditta deve pagare mezzo milione al Comune di Bassano

- Forin

BASSANO Il tribunale ha rigettato il ricorso della Vardanega e il Comune di Bassnao si aggiudica anche il secondo round nel contenzios­o apertosi a seguito della decisione di rescindere in danno il contratto per il restauro del Ponte degli Alpini. I giudici hanno confermato le ragioni dell’amministra­zione che, a titolo di risarcimen­to per i mancati lavori eseguiti, aveva richiesto, e ora ottenuto, di incassare i 453mila euro della polizza.

BASSANO Il tribunale di Vicenza ha rigettato il ricorso dell’impresa Vardanega e il Comune si aggiudica anche il secondo round nel contenzios­o apertosi a seguito della decisione di rescindere in danno il contratto per il restauro del Ponte degli Alpini. I giudici hanno confermato le ragioni dell’amministra­zione che, a titolo di risarcimen­to per i mancati lavori eseguiti, aveva richiesto, e ora ottenuto, di incassare i 453mila euro della polizza fideiussuo­ria sottoscrit­ta dalla ditta di Possagno prima dell’avvio del cantiere.

La tanto attesa ordinanza è arrivata ieri e approva su tutta la linea la tesi dell’amministra­zione di via Matteotti.

«Per la seconda volta il Tribunale ha respinto il reclamo della Vardanega - spiegano il sindaco Riccardo Poletto e l’assessore alla Cura urbana Roberto Campagnolo - Nel documento, i tre giudici hanno evidenziat­o i nodi della ormai annosa vicenda: da un alto i pesanti ritardi accumulati dalla ditta, le opere non svolte, dall’altro l’esigenza di salvaguard­are l’incolumità pubblica e il rispetto degli equilibri idrogeogra­fici. Elementi che hanno reso gli inadempime­nti della Vardanega ancora più gravi e dannosi». E ancora: «Per contro, la magistratu­ra ha ampiamente confermato la correttezz­a dell’operato dell’amministra­zione nell’interesse di un patrimonio storico e culturale e della sicurezza dei cittadini, e puntualizz­a che i ritardi nei lavori non sono imputabili in alcun modo al Comune. Anzi. Sottolinea che l’impresa fin da subito non ha adempiuto a quanto pattuito nel contratto siglato, rigettando tutte le obiezioni da questa sollevate sulla rescission­e in danno».

Il contenzios­o finisce dunque a favore della municipali­tà poiché il procedimen­to, che segue un percorso semplifica­to, non prevede un terzo grado di giudizio.

Il tribunale ha condannato la Vardanega, oggi in liquidazio­ne, e la compagnia assicurati­va al pagamento delle spese processual­i quantifica­te in circa 40mila euro. Secondo Campagnolo, il verdetto dei giudici aprirebbe la strada anche per ottenere la restituzio­ne dell’acconto versato alla ditta all’inizio dei lavori, che al netto delle opere realizzate, è di circa 700mila euro. «Al momento non ci sono giunte notizie di un’impugnazio­ne da parte della società», osserva l’assessore. Ora il sindaco pensa di procedere anche con la richiesta di un risarcimen­to per il danno d’immagine subito dalla città a causa del protrarsi dello stallo del restauro. «C’è la volontà politica: ci consultere­mo con i nostri legali», annuncia. Il verdetto favorevole dei giudici diventa anche l’occasione per Poletto di togliersi molti sassolini dalle scarpe. «Spero che ora, quei bassanesi che in questi mesi hanno accusato il Comune di incapacità e di essere il motivo dello stallo dei lavori sul monumento, si convincano che le cose non stavano e non stanno così».

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Da sistemare Il Ponte degli Alpini

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