Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Con le chiusure domenicali in Veneto ci saranno 1.800 esuberi»

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BELLUNO «Parlo con il signor Barp?». «Lui in persona!». La voce squillante, il tono convinto, la risposta non scontata. Si capisce subito di avere a che fare con un uomo abituato a chiudere contratti. Per tre anni (gli ultimi due di seguito) è stato l’agente Amc ad aver venduto più pentole in Italia. Il tutto in un’area che va da Trento a Treviso e ha come epicentro Belluno (lui è di Mel). Ieri la consacrazi­one: Mario Barp, classe ‘69, è finito nella shortlist degli Oscar dei venditori, organizzat­o da Univendita e assegnato da una giuria presieduta dal presidente di Confcommer­cio Carlo Sangalli. E pazienza se il premio finale è andato ai rivali di sempre della Folletto. Del resto, nell’Olimpo del porta a porta c’è posto solo per poche marche dalla lunga tradizione.

Signor Barp, una domanda a cui un buon venditore non risponde mai volentieri: qual è il suo segreto?

«Se fossi donna rispondere­i il decolleté (ride) .... Scherzi a parte, il sorriso, l’educazione, il saper quando insistere e quando fermarmi. Se non ci si comporta bene non si vende niente, è la prima cosa da sapere».

Come si fa la vendita diretta ai tempi di Amazon?

VENEZIA «Le chiusure domenicali produrrann­o circa 1.800 esuberi in Veneto». A spiegarlo è stato ieri il delegato regionale di Federdistr­ibuzione Pierluigi Albanese, intervenen­do a margine dell’incontro «Valori, socialità, sviluppo nella programmaz­ione delle aperture domenicali» organizzat­o a Zelarino da Fisascat Cisl Veneto. La riduzione dell’occupazion­e sarebbe la diretta conseguenz­a di un calo del fatturato stimato in 4,6 punti percentual­i a livello nazionale, pari a circa 6 miliardi di euro, sostenuto a partire dalle mutate abitudini d’acquisto dei consumator­i dalle liberalizz­azioni introdotte nel 2011 con il decreto SalvaItali­a. «Oggi possiamo dire sulla base di risultanze statistich­e che il provvedime­nto non ha portato l’auspicato aumento di produttivi­tà, dei fatturati e della competitiv­ità delle imprese commercial­i» ha commentato la segretaria regionale Fisascat Cisl Maurizia Rizzo. «Nel triennio successivo all’entrata in vigore della liberalizz­azione – riprende Rizzo - si sono registrate anzi 74.000 chiusure di piccole e medie imprese commercial­i e uno spostament­o del 3,3% delle quote di mercato dagli esercizi commercial­i minori alla grande distribuzi­one».

A cambiare è stata anche la propension­e al consumo delle famiglie, che secondo il responsabi­le alle relazioni sindacali di Federdistr­ibuzione Alessandro Sallì «non potrebbe essere spalmata su 6 giorni». Ma il segretario nazionale Fisascat Cisl Davide Guarini ha spiegato che con il governo, mercoledì, «saremo fermi sulla chiusura nelle 12 festività, ma saremo anche aperti al confronto».

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