Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sindacato, Cgil oltre i 400 mila iscritti: «Davanti alla Cisl nell’industria»
VENEZIA È ai blocchi di partenza la fase regionale del congresso Cgil; e le assise di categoria fra il 25 ed il 31 ottobre, e il congresso confederale il 22 e 23 novembre, sono l’occasione buona per misurare il sindacato. Le persone che portano all’occhiello il distintivo con il quadrato rosso sono in Veneto, al 31 dicembre scorso, 400.784 , un dato che, secondo la segreteria generale, «conferma un trend in ascesa che porta la Cgil ad essere, con un sorpasso storico sulla Cisl, il primo sindacato in regione relativamente ai comparti industriale e del terziario privato, oltre che fra i pensionati dove conferma una posizione di testa, detenuta già da tempo». La Cisl, per fare un confronto, in valori assoluti mantiene la testa della graduatoria dei tesseramenti, con 413.600 tessere, e con un numero di iscritti pensionati inferiore a quelli del sindacato di Christian Ferrari di 23 mila unità.
Tornando alla Cgil veneta, viene anche sottolineato che «la crescita del tesseramento rispetto al 2016 è del 4%, come saldo fra un aumento delle adesioni (+13,3%) tra i lavoratori attivi e un calo (-4,3%) tra i pensionati, penalizzati dal blocco della «legge Fornero». Un’analisi più attenta del tesseramento eseguita per grandi comparti vede, a fine 2017, 91.679 iscritti nei settori manifatturieri (+7.836 in un anno), il che, come detto, porta il sindacato «rosso» a superare per la prima volta in Veneto la Cisl, attestata nelle fabbriche a quota 90.033. Ancora superiore il balzo in avanti nel terziario privato (+9.766) che, anche in questo caso, vede la Cgil diventare sindacato maggioritario con 67.842 iscritti contro i 61.940 dei cugini.
Andamento in crescita anche nel pubblico impiego
(33.029 iscritti) dove la sigla di Gianfranco Refosco resta comunque primo sindacato
(48.156 aderenti) e nella federazione dei lavoratori atipici
(9.514 tesserati) che già vedeva la Cgil occupare più che ampiamente il primo posto in regione.
Tornando alle dinamiche del congresso, dal 20 giugno ad oggi la Cgil veneta ha contato lo svolgimento di più di
4.500 assemblee di base. Le assise delle varie categorie inizieranno con quella della Filtcem (sistema moda) a Castelnovo del Garda, il 24 e il
25 ottobre. Le altre, distribuite fra Mestre, Padova, Mira e Caorle, sono in calendario nei giorni successivi in una fitta agenda che si concluderà il 30 ed il 31 ottobre con l’assemblea dei pensionati della Spi, categoria che nella nostra regione vale poco meno di 200 mila iscritti. Il congresso, infine, il 22 e il 23 novembre, sarà celebrato a Monastier, nel Trevigiano. «Con una lunga crisi alle spalle ed una ripresa ancora fragile, un cambiamento tecnologico di portata epocale, una redistribuzione della ricchezza sempre più squilibrata, una crescente precarizzazione del lavoro ed un ridisegno della sua allocazione – evidenziano alla segreteria - il dibattito congressuale della Cgil è tutt’altro che rituale e scontato. In particolare nella realtà veneta dove la contrattazione si muove tra punte di forte innovazione e settori tradizionali, tra aziende con posizioni dominanti sui mercati e situazioni di crisi, tra il lavoro ad alto contenuto conoscitivo e quello povero, esternalizzato e frammentato. Tutto ciò obbliga ad interrogarsi su questioni di fondo, a partire da come unificare un universo lavorativo così eterogeneo».