Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
PONTI PER IL LAVORO
Viviamo un periodo di cambiamenti epocali, dove i percorsi professionali e le carriere avverabili dopo la laurea non paiono più delineati così chiaramente, come era (o pareva esserlo) in passato. Trasformazione digitale, internazionalizzazione, integrazione di sistemi, sostenibilità sono solo alcuni dei tanti mutamenti in atto che rendono oltremodo complesso il mondo del lavoro, tanto che per le nuove professioni risulta arduo ragionare in termini di «incontro tra domanda e offerta». Allo stesso tempo, una retorica pessimistica rischia di instillare nelle giovani generazioni l’idea che il nostro Paese non offra più alcuna possibilità di crescita professionale e che la fuga all’estero sia l’unica alternativa per chi vuole realizzare le proprie aspirazioni lavorative o che ambisca a svolgere attività professionali di una certa rilevanza. Si tratta di una visione riduttiva che non tiene conto del reale fabbisogno di innovazione e di nuove competenze da parte di imprese ed enti in Italia. Tale visione, indubbiamente, rivela la necessità di creare nuovi raccordi tra la formazione universitaria e gli sbocchi professionali. Per gli atenei, si tratta di far comprendere ai propri laureati e alle proprie laureate le molte, variegate, opportunità che si presentano nel nostro Paese per chi conclude con profitto gli studi. Coerentemente l’Università di Verona ha promosso la quarta edizione di Univerò: «Si scrive università, si legge futuro». Si tratta di un festival del placement, un concentrato di incontri, conferenze, workshop, colloqui individuali, che si tengono nell’arco di tre giorni non solo nella magnifica cornice del polo di Santa Marta, ma anche nella sede di Scienze Giuridiche e quest’anno anche a Vicenza. Dentro Univerò 2018 trovano spazio svariate testimonianze ed esperienze personali su ambiti molto diversi, dalla banca ai beni culturali, dall’intrattenimento alle professioni legali.