Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La casa (confiscata) del camorrista diventa centro per le famiglie
Sequestrato alla criminalità organizzata dagli enti preposti, l’appartamento di viale Asiago al civico 22b è diventato il Centro per le relazioni e per le famiglie. Inserito in un contesto residenziale pregevole, l’alloggio confiscato ad un pregiudicato campano residente in città è stato ceduto al Comune come prevedono gli strumenti legislativi. Si sviluppa su oltre 100 metri quadrati, con giardino di pertinenza, un capiente garage e cantina e, a breve, sarà dotato di un accesso privato, isolato dal resto degli appartamenti della palazzina.
Da ieri è ufficialmente il punto di riferimento delle famiglie bassanesi all’interno dell’articolato progetto «La famiglia al centro» sostenuto dalla Fondazione Cariverona. Un servizio voluto fortemente dall’assessore al Sociale Erica Bertoncello per rispondere alle molteplici esigenze che i nuclei incontrano lungo il loro percorso: dalla formazione della coppia alla terza età. «È il primo centro pubblico in Veneto con queste caratteristiche - spiega Bertoncello Gli altri sono privati».
Aperto a tutti, il centro è stato pensato come luogo di confronto interistituzionale e di incontro tra le famiglie, di promozione di iniziative e progetti, di servizi di supporto e per favorire il benessere dei nuclei. Sarà inoltre un punto di raccordo delle attività delle varie istituzioni, delle realtà del no profit e del volontariato locale. Uno spazio accogliente e informale, dove ricevere informazioni, orientamento e consulenza sulle questioni connesse alle relazioni interpersonali e familiari. «Tra le altre, vi opereranno diverse figure professionali esperte: educatori, psicologici, fisioterapisti, avvocati, che aiuteranno le famiglie bassanesi ad individuare le soluzioni più adatte ai propri bisogni dando risposte precoci - aggiunge l’assessore - Perché non tutti i cittadini si rivolgono ai servizi specialistici».
Ieri mattina, il taglio del nastro con benedizione del centro di fronte a numerosi rappresentanti del sociale, dei servizi socio-sanitari e amministratori comunali.
«È un luogo simbolico e non solo perché da spazio occupato dalla criminalità è oggi la sede di un progetto innovativo - osserva il sindaco Riccardo Poletto - Rappresenta un importante traguardo per la nostra città, perseguito con tenacia dall’assessore affiancata dal mondo dell’impegno civile».