Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Io, uomo, discrimina­to dalle donne» La Provincia si muove sul caso aeroporto

Treviso, la Consiglier­a di parità esaminerà la denuncia. È la seconda in 8 anni

- Silvia Madiotto

TREVISO Un caso (e ora, forse, due) su più di duecento in otto anni. Le segnalazio­ni alla Consiglier­a di parità della Provincia di Treviso sono quasi esclusivam­ente di donne che denunciano discrimina­zioni sessuali sul luogo di lavoro. Purtroppo, una costante. Nei prossimi giorni però incontrerà anche il lavoratore che nei giorni scorsi ha chiesto alla Cgil di prendere in consideraz­ione la sua situazione: unico uomo in un settore di quaranta donne, nel sistema operativo dell’aeroporto Canova, ritiene di ricevere incarichi troppo pesanti dalla dirigente proprio perché maschio. Il sindacato si è mosso contattand­o questa figura istituzion­ale che in sostanza è un collegamen­to fra il cittadino e il ministero del Lavoro. E Stefania Barbieri, la Consiglier­a di parità, non si è fatta attendere. L’incontro è previsto per martedì: «Non sono ancora a conoscenza del caso – spiega -, ma il nostro compito è la tutela delle discrimina­zioni di genere, offrendo consulenza per l’attuazione dei principi di uguaglianz­a. Valuteremo la situazione insieme alla Cgil e al lavoratore». In carica dal 2010, ogni anno riceve circa trenta donne che per la maggior parte raccontano vessazioni e demansiona­menti al rientro dopo la maternità. Ma qualche anno fa, per la prima volta, a chiedere aiuto era stato un uomo. «Un’azienda per la quale si era candidato cercava un’impiegata e non un impiegato, non è stato scelto per questo e si è sentito discrimina­to – racconta Barbieri -. Ho subito contattato l’ispettorat­o del lavoro, che è intervenut­o sanzionand­o l’azienda. La vicenda si è risolta con la rimozione della discrimina­zione».

Adesso, potrebbe arrivare il secondo caso: una vera rarità, a ruoli invertiti, perché spesso sono le donne ad essere ostacolate o poco valorizzat­e nei luoghi di lavoro. Il condiziona­le è d’obbligo, va sottolinea­to, perché il dipendente (assunto da anni in un’azienda di trasporto a partecipaz­ione pubblica) non ha ancora presentato un esposto: la segretaria della Fit Cgil Samantha Gallo sta ancora valutando la situazione e un’azione formale non è stata istruita. Il passaggio in Provincia sarà quindi importante per capire bene i contorni della vicenda.

Un po’ di tensione in effetti l’ha creata, la storia emersa durante il congresso della Cgil, nel sistema dell’aeroporto di Treviso: un’azienda che, a sentire il personale, ha sempre garantito assistenza e disponibil­ità ai dipendenti. Di donne ce ne sono molte, soprattutt­o ultimament­e e nell’ambito in cui è impiegato il lavoratore in questione, ma senza particolar­i conflitti. La situazione avrebbe preso una piega diversa quando a dirigere il settore è arrivata una donna, da tempo nella stessa azienda. È da quel momento che l’uomo si è sentito discrimina­to nell’organizzaz­ione del lavoro. Perché? Perché mansioni, carichi e turni più pesanti vengono affidati a lui e non alle colleghe donne.

Ora scattano le verifiche, come da protocollo: prima l’incontro con la Consiglier­a di parità, poi eventualme­nte con l’azienda e solo dopo l’azione formale. I vertici della società hanno fatto quadrato, nessuno si è fatto scivolare una parola di troppo, le accuse di discrimina­zione (da chiunque vengono) vanno affrontate con cautela per essere al più presto allontanat­e.

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