Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La montagna in ginocchio: frane, trombe d’aria e blackout. Evacuazioni anche fra Trevigiano e Padovano I grandi fiumi ai limiti
struito come bypass in attesa dei lavori sul ponte principale sul Piave, dopo essere stato chiuso è finito sott’acqua. Le spiagge sono state colpite da forti mareggiate.
Il tempo migliorerà solo a partire da domani e per questo, per ordine delle prefetture, le scuole resteranno chiuse anche oggi. Una scelta pressoché obbligata dopo la condanna a cinque anni inflitta all’ex sindaco di Genova Marta Vincenzi per l’alluvione di Ferragno. «Dite agli abitanti di stare all’erta e, se necessario, di prepararsi a salire ai piani superiori delle case. Nessuno vada in cantine, garage interrati, taverne, state lontani dai sottopassi» raccomandava a sera ai sindaci il direttore del settore Ambiente della Regione Nicola Dell’Acqua, tra mappe interattive, modelli previsionali e videoconferenze col Trentino e il Friuli Venezia Giulia. E, come se non bastasse, c’era pure da districarsi tra falsi allarmi e fake news confezionate ad arte sui social.
«Stiamo affrontando uno stress test» allarga le braccia Zaia. Dal 2010, quando al Veneto l’acqua inflisse una lezione severissima, sono stati spesi 411 milioni per i consolidamenti degli argini e 350 milioni per le opere di laminazione: il bacino di Trissino (mentre scriviamo si stava già riempiendo la cassa in linea, poi sarebbe toccato al bacino), quello di Caldogno (di cui era prevista la messa in funzione nella notte), quello di Colombaretta. «Il nostro punto debole, in questo momento, è il Piave - spiega il governatore ma stiamo intervenendo anche lì. Stiamo progettando il bacino di Ciano del Montello, un investimento da 54 milioni di euro per 40 milioni di metri cubi d’acqua. Ma fino ad allora non possiamo trattarlo come un grande parco naturale; va pulito, la vegetazione va tagliata, perché sennò con la piena si porta via i tronchi che si incastrano sotto i ponti. E a quel punto o saltano i ponti o salta fuori l’acqua».
” Nicola Dell’Acqua Nessuno vada in cantine, garage interrati, taverne, state lontani dai sottopassi