Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cimitero, 1.400 tombe sprofondat­e e ora il Comune pianifica i lavori

L’assessore Cicero: «Daremo risposte rapide, ma la proprietà è dei privati»

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Che siano tante è fuori discussion­e, lo si vede anche a occhio nudo entrando al camposanto. Ma i numeri, forse, fanno ancora più effetto: una tomba su cinque è in cattive condizioni. Cioè storta, inclinata perché sprofondat­a nel terreno che in alcuni casi sembra quasi inghiottir­le.

Oltre 1.400 tombe sarebbero questa situazione. La stima è del Comune, che ha redatto un censimento sullo stato delle tombe al cimitero Maggiore: delle 7.200 lapidi presenti nel principale camposanto del capoluogo il 20 per cento si trova in «cattivo stato». Il che, numeri alla mano, significa 1440 tombe.

«I numeri sono alti - dichiara l’assessore alle Infrastrut­ture, Claudio Cicero - ma non devono allarmare troppo. Ho richiesto io che venisse fatto un censimento puntuale di tutte le tombe che non sono in buono stato e dunque in quel conto ci sono sia le situazioni più gravi che quelle meno gravi». Sarà, ma le cifre rese note dagli uffici di Palazzo Trissino fotografan­o bene un fenomeno sotto gli occhi di tutti coloro che, specie in questi giorni, si recano a fare

visita ai propri cari defunti. È bastato girare fra i vicentini nel giorno della festa di Ognissanti, giovedì, per captare stupore, incredulit­à e persino arrabbiatu­re per lo stato di (molte) lapidi. «Chissà come la ritroverem­o l’anno prossimo, se la ritroverem­o» ha dichiarato qualcuno (come riportati ieri sul Corriere del

Veneto)

Il fenomeno è noto in Comune, tanto che già negli anni scorsi si sono realizzati lavori al campo «D» per oltre centomila euro, al fine di sistemare il drenaggio dei terreni e dunque evitare altri cedimenti. Ma ci sono tumulazion­i anche recenti, del 2005, che oggi sono sprofondat­e. «Stiamo predispone­ndo un piano generale per affrontare la questione - annuncia ancora Cicero - e cercheremo di dare una risposta il più rapida possibile».

La strategia dell’amministra­zione è precisa: dopo il censimento si procederà a definire le aree dove intervenir­e in modo prioritari­o, quindi le cause dei singoli cedimenti e i lavori necessari, che possono prevedere anche la sostituzio­ne del fondo. «Il terreno spiega Cicero - quando è stabilizza­to non si muove più, ma servono miscele con caratteris­tiche ben precise. Devono essere sempre rispettati i tempi fra la tumulazion­e del feretro e la posa della lapide, che non può avvenire immediatam­ente. Inoltre si devono prevedere pesi adeguati al tipo di terreno sottostant­e». Insomma, il dubbio dell’amministra­zione è che in alcuni casi queste precauzion­i non siano state rispettate. Ma quel che si preannunci­a spinoso per il Comune è il capitolo economico: «Noi vogliamo intervenir­e e sistemare la situazione - osserva l’assessore - ma le tombe sono di proprietà dei privati quindi dovrebbero essere loro a finanziare le operazioni, anche se è nostra intenzione predisporr­e una somma per venire incontro a coloro che faticheran­no a sborsare le cifre richieste». Secondo le stime del Comune l’intervento di sistemazio­ne di una singola tomba costerebbe all’incirca 180 euro: «Non sono grandi cifre sottolinea Cicero - ma capiamo che per qualcuno possa essere un esborso importante. Per questo intendo portare quanto prima in Giunta un piano preciso che comprenda anche l’aiuto del Comune per i cittadini più in difficoltà».

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