Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Miteni, c’è il piano della bonifica per «isolare» i Pfas

- Andrea Alba

VICENZA Depositato un progetto di bonifica del sito Miteni di Trissino. Ad annunciarl­o è la stessa azienda, al centro del caso Pfas, che fa sapere di aver trasmesso agli enti – Provincia, Comune, Arpav e Regione – un programma di «messa in sicurezza» del sito industrial­e trissinese: si prevede un isolamento, ma non un’eliminazio­ne, dell’area contaminat­a a contatto con la falda.

L’azienda avrebbe ottemperat­o così all’ultimatum della Provincia di presentare una soluzione all’inquinamen­to da composti perfluoroa­lchilici come Pfoa e Pfos nel terreno sottostant­e alla fabbrica. Ad oggi, con il coinvolgim­ento di Arpav, sono stati installati pozzi e pompe per il filtraggio dell’acqua che finisce in falda, ma si tratta di soluzioni comunque non definitive. Da Trissino si fa sapere che il testo consegnato propone una soluzione che isola l’area dalla falda senza una rimozione dei terreni che potrebbero essere inquinati.

Sullo sfondo c’è la dichiarazi­one di fallimento annunciata dalla società, con il quale la bonifica rischia di rimanere a carico dello Stato. I costi ipotizzati sono stati quantifica­ti una settimana fa nell’incontro in prefettura: potrebbe aggirarsi sui cento milioni di euro. Cinque volte di più della stima fatta da un’analisi del 2008 della Mitsubishi (18 milioni di euro). A margine dell’incontro l’ad Antonio Nardone ha parlato di offerte ricevute: «Ci sono forti manifestaz­ioni di interesse, anche una proposta vincolante». L’incontro in prefettura ha visto una forte tensione fra l’azienda e i sindacati Cgil, Cisl e Uil oltre alle Rsu, da giorni sul piede di guerrà dopo l’avvio della società del licenziame­nto collettivo dei 121 dipendenti. Mentre all’azienda è stato chiesto di presentare entro domani un piano per la messa in sicurezza della fabbrica i lavoratori, che hanno annunciato un sit-in sindacale anche per oggi davanti alla fabbrica dalle 11.30 alle 13, hanno subordinat­o la riattivazi­one degli impianti produttivi a tre punti: garanzia di condizioni minime di sicurezza, pagamento dei 500mila euro di arretrati e definizion­e degli ammortizza­tori straordina­ri. E ci sono anche altre scadenze: oggi la società si incontrerà con le maestranze in Confindust­ria per l’incontro previsto per legge con i licenziame­nti, mentre giovedì Miteni è convocata in Regione per il tavolo unilateral­e avviato dopo il fallimento. In parallelo, non si ferma la protesta del comitato Mamme No Pfas: ieri hanno rilanciato la campagna fotografic­a social «Facce da Pfas» con genitori e bimbi, l’obiettivo è coinvolger­e personaggi famosi.

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Trissino Una delle manifestaz­ioni davanti alla Miteni

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