Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Miteni, c’è il piano della bonifica per «isolare» i Pfas
VICENZA Depositato un progetto di bonifica del sito Miteni di Trissino. Ad annunciarlo è la stessa azienda, al centro del caso Pfas, che fa sapere di aver trasmesso agli enti – Provincia, Comune, Arpav e Regione – un programma di «messa in sicurezza» del sito industriale trissinese: si prevede un isolamento, ma non un’eliminazione, dell’area contaminata a contatto con la falda.
L’azienda avrebbe ottemperato così all’ultimatum della Provincia di presentare una soluzione all’inquinamento da composti perfluoroalchilici come Pfoa e Pfos nel terreno sottostante alla fabbrica. Ad oggi, con il coinvolgimento di Arpav, sono stati installati pozzi e pompe per il filtraggio dell’acqua che finisce in falda, ma si tratta di soluzioni comunque non definitive. Da Trissino si fa sapere che il testo consegnato propone una soluzione che isola l’area dalla falda senza una rimozione dei terreni che potrebbero essere inquinati.
Sullo sfondo c’è la dichiarazione di fallimento annunciata dalla società, con il quale la bonifica rischia di rimanere a carico dello Stato. I costi ipotizzati sono stati quantificati una settimana fa nell’incontro in prefettura: potrebbe aggirarsi sui cento milioni di euro. Cinque volte di più della stima fatta da un’analisi del 2008 della Mitsubishi (18 milioni di euro). A margine dell’incontro l’ad Antonio Nardone ha parlato di offerte ricevute: «Ci sono forti manifestazioni di interesse, anche una proposta vincolante». L’incontro in prefettura ha visto una forte tensione fra l’azienda e i sindacati Cgil, Cisl e Uil oltre alle Rsu, da giorni sul piede di guerrà dopo l’avvio della società del licenziamento collettivo dei 121 dipendenti. Mentre all’azienda è stato chiesto di presentare entro domani un piano per la messa in sicurezza della fabbrica i lavoratori, che hanno annunciato un sit-in sindacale anche per oggi davanti alla fabbrica dalle 11.30 alle 13, hanno subordinato la riattivazione degli impianti produttivi a tre punti: garanzia di condizioni minime di sicurezza, pagamento dei 500mila euro di arretrati e definizione degli ammortizzatori straordinari. E ci sono anche altre scadenze: oggi la società si incontrerà con le maestranze in Confindustria per l’incontro previsto per legge con i licenziamenti, mentre giovedì Miteni è convocata in Regione per il tavolo unilaterale avviato dopo il fallimento. In parallelo, non si ferma la protesta del comitato Mamme No Pfas: ieri hanno rilanciato la campagna fotografica social «Facce da Pfas» con genitori e bimbi, l’obiettivo è coinvolgere personaggi famosi.