Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ponte, indagine dell’anticorruzione Vardanega paga il conto al Comune
L’Anac si è mossa dopo due esposti. «Atto dovuto» commenta l’amministrazione che ha incassato 1,4 milioni per il contratto interrotto dalla ditta trevigiana
BASSANO Il Comune ha incassato ieri un milione e 164mila euro da Reale Mutua Assicurazioni, la compagnia che aveva emesso la polizza fideiussoria per conto dell’impresa Vardanega, la ditta che lo scorso maggio ha sciolto il contratto in danno per il restauro del Ponte degli Alpini . La somma è il risultato dei
453.592 euro chiesti dall’amministrazione alla ditta come danno per i mancati lavori eseguiti, le inadempienze e i ritardi accumulati - riconosciuti dal Tribunale che si è espresso a favore della tesi comunale - ai quali si aggiungono le spese legali a carico di Vardanega, per un totale complessivo di 470mila euro e i circa 694mila euro che corrispondono alla restituzione dell’anticipo degli
870mila versati all’impresa alla consegna del cantiere, come da normativa, dai quali sono stati sottratti gli importi per le opere eseguite fino alla rescissione del contratto.
Nello stesso giorno, l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, ha comunicato l’apertura di un’istruttoria sul restauro a seguito degli esposti presentati dalla stessa impresa di Possagno e dal Comitato Amici del Ponte. Al Comune, l’Anac ha chiesto ulteriore documentazione per approfondire i nodi sollevati, tra i quali la concreta disponibilità della spalla Nardini, necessaria per proseguire con i lavori, la reperibilità del materiale con le caratteristiche previste dal progetto. «Un atto dovuto - commenta l’assessore alla Cura urbana Roberto Campagnolo - Sono mesi che dialoghiamo con l’Autorità anticorruzione e le inviamo tutti gli incartamenti. Siamo tranquilli e sereni».
Dunque il Comune, in tempi brevissimi, è stato liquidato dalla società di assicurazione con la quale Vardanega aveva stipulato le fideiussioni. «Il bonifico è già arrivato precisa il sindaco Riccardo Poletto - e questo conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che le procedure da noi seguite sono valide e corrette. Oltre al pagamento della garanzia della polizza fideiussoria, pari al 10 per cento dell’ammontare del contratto d’appalto, oggetto di due sentenze a noi favorevoli, è stata accolta la nostra richiesta di riavere la parte a noi spettante della somma che era stata anticipata all’impresa . Questo nuovo tassello mi auguro contribuisca a ristabilire una realtà che, in questi due difficili anni, è stata rappresentata in maniera incongruente da qualcuno». Sull’onda della soddisfazione per il doppio punto andato a segno, il sindaco fa sapere di aver dato mandato ai legali per valutare anche «la possibile causa contro la ditta trevigiana per danno di immagine subito dalla città per i ritardi e per tutte le conseguenze e di disagi legati a questi».
Intanto il monumento palladiano continua ad essere chiuso a causa della condizioni meteo. Anche ieri il livello del Brenta è rimasto sopra la soglia di sicurezza (dal pomeriggio si è riportato oltre i 2 metri) fissata in un metro e 55 centimetri e la situazione non ha permesso di procedere con le opportune verifiche finalizzate a riaprire il passaggio pedonale. Ieri mattina i sub delle ditte che stanno svolgendo la puntellazione delle stilate 3 e 4 hanno tentato di scendere nell’alveo per ispezionare la parte sottostante della struttura, ma la forte corrente e l’acqua torbida li hanno costretti a rinunciare. Ci riproveranno oggi, sempre che le condizioni del fiume Brenta siano migliorate. «Non possiamo aprire senza avere la certezza di quello che è accaduto sotto precisa Campagnolo - In dieci ore sono passati 35 milioni di metri cubi d’acqua sotto il ponte e una notevole quantità di detriti che potrebbe aver danneggiato le fondazioni».