Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il segreti del «bento», la «scatola» giapponese tra zen ed estetica
L’abbiamo visto in tutti i cartoni animati giapponesi. Una scatola con dentro cibo pronto da assaporare. Quella scatola ha un nome, «bento», e domenica nel tempio OraZen di Padova si terrà un corso per imparare a prepararlo (info www.orazen.it). L’appuntamento con «La cucina zen shojin ryori: la preparazione del bento» è fissato dalle 10 alle 17.30 e avrà come insegnante la chef Yoshie Mizushima. Lo shojin ryori è l’arte della cucina vegetariana, che ha preso origine nei monasteri zen giapponesi e proprio per questo è tutt’uno con la pratica zen. Durante il corso di domenica si potrà mettere in pratica la consapevolezza durante la cottura e la preparazione dei cibi; si imparerà come coltivare sane abitudini alimentari, così come coltivare la gioia del nutrimento.La lezione sarà incentrata sul bento, il pranzo preconfezionato che ha un ruolo importante nella vita giapponese. Il bento si porta a scuola, in ufficio, durante i viaggi in treno, o alle feste all’aperto, iniziando dall’Hanami per ammirare i ciliegi a primavera. Se i bento si possono tranquillamente acquistare al supermercato o nelle bancarelle giapponesi, quelli più «pregiati» sono sicuramente preparati in casa, dalle mamme per i figli, oppure dalle mogli per i mariti. Come nella cucina giapponese, l’estetica del bento è essenziale.