Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Front-office addio, gli uffici tornano in centro

Trasferiti Anagrafe, Stato Civile ed Elettorale: «Inadeguato il nuovo stabile». Gli spazi vuoti saranno affittati

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Via dal front-office, ma non per tutti. Il Comune scioglie le riserve in merito al futuro dello stabile di via Torino e soprattutt­o degli uffici comunali che lo occupano dalla primavera. «Si torna da dove si è partiti» è la tesi del sindaco, Francesco Rucco, che però non riguarderà tutti i dipendenti dell’amministra­zione perché la metà (quasi) di loro rimarrà. Almeno per tutto il 2019. «La posizione dell’amministra­zione è che gli uffici comunali rimangano in centro storico - dichiara Rucco - anche per contribuir­e alla vitalità del cuore della città».

Ieri la giunta ha affrontato la questione front-office, ovvero lo sportello unico per il cittadino inaugurato dalla precedente amministra­zione a maggio e costato circa 1,5 milioni. La promessa del centrodest­ra era quella di liberare il front-office dagli uffici comunali, trovando altre soluzioni, e in virtù di quest’obiettivo Palazzo Trissino ha condotto un’analisi sulla situazione: «La struttura non è idonea ad ospitare i servizi che si erano pensati - dichiara il direttore generale Gabriele Verza -. Inoltre nell’organizzaz­ione di spazi e servizi non si rispetta il piano di partenza, per cui alla fine si arriva a uno stato di caos sia interno che esterno, verso l’utenza».

Un esempio è portato dallo stesso primo cittadino: «In alcuni casi, per evadere le pratiche servono anche diverse ore - osserva Rucco - dunque è evidente che qualcosa non funziona». Da qui le decisioni del Comune, che si affida anche a un cronoprogr­amma preciso: entro fine anno traslocher­anno i settori Anagrafe, Stato civile ed Elettorale, che approderan­no al palazzo degli Uffici in piazza Biade, e pure i servizi di Infodesk e Urp (Ufficio relazioni con il pubblico), che approderan­no nei locali ora adibiti a forum center in piazza dei Signori. Secondo le stime i traslochi costeranno all’incirca 20 mila euro e riguardera­nno 40 dipendenti comunali, cioè quasi la metà della forza lavoro impiegata oggi al front-office (73 dipendenti). Gli altri rimarranno in via Torino. Entro la fine di febbraio, infatti, sarà «razionaliz­zato e ampliato» il settore Tributi, trasferito nei mesi scorsi dal palazzo ex-Aci (piazzetta San Biagio) al frontoffic­e e che qui rimarrà, occupando anche spazi prima riservati ad altri settori. Poi, entro la fine del 2019 l’amministra­zione conta di destinare le parti del palazzo di via Torino ancora libere a «soluzioni che garantisca­no anche una rendita al Comune», ovvero affittare locali ad altri enti, servizi dell’azienda sanitaria o associazio­ni. «Non è detto che in futuro non ci possano essere anche soluzioni diverse - precisa il primo cittadino - ma ci premeva dare una risposta alla città. Chi aveva disegnato l’operazione del front-office dovrebbe ammettere che è stata realizzata male».

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Contestato Le proteste dei mesi scorsi davanti al front-office, ora in via di smantellam­ento

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