Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Colpo al Ducale, presa la banda che rubò i gioielli del Maharaja
Si tratta di quattro croati e un serbo. Si cerca la «talpa», forse una veneziana incensurata
Dieci mesi dopo il «colpo del secolo», il furto dei gioielli del Maharaja al Palazzo Ducale, la polizia croata ha arrestato cinque sospettati: quattro croati e un serbo. Uno sarebbe un membro delle «Pink Panthers», organizzazione criminale internazionale.
VENEZIA Era stato definito «il furto del secolo». Sono passati più di dieci mesi. Era il 3 gennaio quando due uomini riuscirono a rubare da Palazzo Ducale, nel cuore di Venezia, un paio di orecchini e una spilla del valore commerciale di due milioni di euro. Gioielli che erano esposti alla mostra «Tesori del Moghul e del Maharaja», dedicata alla collezione Al Thani. Dieci mesi e quattro giorni dopo, la polizia croata ha arrestato cinque sospettati. Si tratta di quattro croati e un serbo, tutti uomini e di età compresa tra i 43 e i 60 anni.
Uno di loro sarebbe un componente delle cosiddette «Pink Panthers», una rete internazionale che si dedica ai furti di gioielli in tutto il mondo. Dei preziosi spariti in laguna, però, non è ancora stata trovata traccia. Il colpo, messo a segno intorno alle 10 del mattino, era riuscito alla perfezione. Due uomini erano stati immortalati dalle telecamere mentre entravano nella Sala dello Scrutinio del palazzo. Avevano pagato regolarmente il biglietto e non avevano destato alcun sospetto mentre si aggiravano fingendo di ammirare i gioielli della collezione privata dello sceicco Hamad bin Abdullah Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar. Uno di loro indossava guanti simili a quelli che si usano quando si fa benzina. Teneva una mano in tasca e si guardava intorno. Nel momento in cui gli altri visitatori si sono allontanati, il complice gli ha consegnato qualcosa. Una chiave, forse, o un passepartout per aprire velocemente la teca.
Questa era la prima ipotesi della polizia, che successivamente non aveva nemmeno escluso che la teca fosse già stata aperta in precedenza, magari da un complice, forse una talpa, che aveva preparato tutto. Il filmato continuava con l’uomo che afferrava i gioielli, li infilava nella tasca del giubbotto e chiudeva la teca prima di andarsene. Era riuscito a prelevare un paio di orecchini di platino e pietre preziose e una spilla. I due ladri hanno avuto tutto il tempo di scappare, visto che l’allarme è scattato con qualche secondo di ritardo. Un sistema all’avanguardia che, però, forse i due erano riusciti ad eludere con l’aiuto della stessa talpa.
Il personale, allo scattare del sistema di sorveglianza, aveva bloccato tutte le uscite di Palazzo Ducale, ma la coppia, a quel punto, era già riuscita a confondersi tra la folla in piazza San Marco e a far perdere le proprie tracce.
Gli investigatori hanno lavorato quasi un anno e sono riusciti a dare un volto e un nome ai due autori materiali del furto, riuscendo successivamente a identificare anche i complici, nei confronti dei quali sono stati emessi mandati di arresto europei. L’accusa di cui risponderanno è di associazione a delinquere finalizzata ai furti e tra mercoledì pomeriggio e giovedì mattina la polizia croata ha rintracciato tutti e cinque i componenti della banda, che erano stati tenuti d’occhio nei loro spostamenti nelle ultime settimane. Si trovavano tra Zagabria e l’Istria ed è possibile che i due uomini che sono entrati in azione a Palazzo Ducale fossero andati all’estero già poche ore dopo il colpo.
Il quinto uomo è stato fermato al valico di frontiera di Tovarnik: si tratta di un 54enne serbo. Un membro dell’organizzazione che fa parte delle «Pink Panthers», gruppo internazionale nato per iniziativa di ex militari reduci dalla guerra dei Balcani e che negli anni ha colpito in diversi Paesi.
Di recente, a Montreaux, a Barcellona e, nel 2017, al Wafi Malla di Dubai. L’obiettivo sono quasi sempre i gioielli. L’uomo arrestato alla frontiera era ricercato anche in Svizzera per un furto, anche questa volta di gioielli, del valore di circa dieci milioni di euro. Un colpo messo a segno nel 2011 a Basilea, durante lo svolgimento della mostra «Baselworld 2011» dedicata a gioielli e orologi, e al quale avevano partecipato quattro o cinque persone. Tre complici avevano distratto gli impiegati di un commerciante di diamanti mentre gli altri due avevano aperto una vetrina, rubando quattro diamanti del valore di diversi milioni di franchi svizzeri.
Sulla presunta talpa di Palazzo Ducale, invece, al momento non è trapelata ancora alcuna informazione. Dalle prime indiscrezioni mesi scorsi si tratterebbe di una donna veneziana incensurata.