Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il Ponte riapre dopo 12 giorni Residenti in festa
Il Brenta è sceso e i controlli dei sub di ieri hanno rilevato solo qualche botta
BASSANO Dopo 12 giorni il Ponte degli Alpini è tornato accessibile. Il fiume si abbassato e la piena non ha causato danni rilevanti: i sub sono riusciti ad effettuare i controlli. E ad Angarano si è brindato.
BASSANO Sarà anche storto e malandato, ma il Ponte degli Alpini sembra aver superato indenne la temuta prova con la «brentana», la piena della scorsa settimana dovuta al maltempo che ha fatto temere il peggio.
La conferma arriva dai risultati ufficiosi delle ispezioni sulla struttura. Decisiva è stata quella svolta ieri direttamente dal fiume.
Al di là di alcune ammaccature nella parte inferiore, non sono stati riscontrati danni e cedimenti significativi e quindi l’attraversamento è stato riaperto. La ripresa dell’operazione di rinforzo delle stilate è stata invece rinviata di qualche giorno: le condizioni del fiume non consentono ancora di lavorare.
Ieri, all’ora di pranzo, dopo che il Brenta era sceso sotto la soglia di sicurezza fissata da un’ordinanza, e completata la sequenza delle verifiche, sono stati tolti gli sbarramenti sui lati del monumento e sui due semafori è tornato il disco verde. Sfidando la corrente che comunque aveva perso forza, sono scesi nell’alveo i tecnici comunali e quelli delle imprese «Zara costruzioni metalmeccaniche» e «Lucatelli diving» (assegnatarie dei lavori di rinforzo delle stilate 3 e 4, sospesi sempre per il maltempo). Hanno ispezionato le parti, preso nota e fotografato. Un ulteriore controllo che ha completato i dati rilevati in precedenza dai sensori posizionati sulla struttura e dalle analisi topografiche eseguite mercoledì. Risultati che, incrociati, hanno restituito un quadro globale e meglio definito della situazione.
Chiuso per motivi di sicurezza nella mattinata di domenica 28 ottobre, per giorni il ponte e il Brenta sono stati osservati speciali: non solo per il sostenuto aumento della portata fluviale, ma anche per la massa dei detriti (perlopiù alberi e rami) che hanno impattato contro le stilate della struttura, due delle quali, la 3 e 4 lato Angarano, non sono ancora del tutto puntellate. «L’emergenza è passata e tiriamo tutti un sospiro di sollievo: se il ponte non è stato reso accessibile prima è perché non abbiamo lasciato nulla al caso dal momento che va garantita la sicurezza delle persone - osserva Roberto Campagnolo, assessore alla Cura urbana, replicando alle accuse lanciate all’amministrazione per aver tardato l’apertura del monumento La struttura andava prima controllata, soprattutto nella parte sommersa, più delicata e più bersagliata dalla furia dell’acqua il cui livello è diminuito più lentamente del previsto impedendo l’ingresso nel fiume».
Nei giorni scorsi, non sono mancate le contestazioni all’amministrazione anche per aver fissato il limite di sicurezza del fiume a 1 metro e 55 centimetri, ritenuto troppo basso. Alle polemiche l’assessore risponde che «l’operazione di rinforzo delle due stilate non è ultimata e per prudenza è stata abbassata la soglia». Una volta completato l’intervento, il limite per la chiusura del passaggio sarà rialzato. Ieri, però, le condizioni del Brenta non hanno permesso ai tecnici subacquei di riprendere a lavorare. «La loro diponibilità è stata immediata: sarebbero stati operativi anche in questo fine settimana - spiega Campagnolo Si spera che la piattaforma torni a fluttuare nel Brenta lunedì se non arriveranno nuove precipitazioni nelle zone montane a nord di Bassano: sono quelle che determinano l’innalzamento del Brenta».