Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ieg in Borsa entro fine novembre operazione da 70 milioni di euro

Si lavora per quotare la società. Intanto Albiero è cooptata (con riserva) nel Cda

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Il nuovo volto vicentino del consiglio di amministra­zione «cooptato con riserva» come amministra­tore indipenden­te e un processo, quello dello sbarco in Borsa italiana, che slitterebb­e di pochi giorni, anche se rimane nel target prefissato di mandare in porto l’operazione entro la fine di novembre.

Il gruppo Ieg (Italian exhibition group) compie nuovi passi in vista dell’approdo in Borsa italiana, tanto che la quotazione stessa assume contorni sempre più chiari, a mano a mano che ci si avvicina alla data fatidica dello sbarco sui listini. Il tutto avviene lontano dai riflettori e questo, in realtà, non deve stupire: quando si tratta di operazioni che hanno a che vedere con investitor­i e mercato azionario la strada obbligata è proprio quella delle comunicazi­oni contingent­ate. Ma questo non significa che il processo sia immobile, anzi.

La partita coinvolge anche Vicenza per un motivo ben preciso: tramite la società «Vicenza holding» (partecipat­a da Comune, Provincia e Camera di commercio) le istituzion­i beriche detengono il 19 per cento delle quote del gruppo Ieg, contro il 65 per cento della contropart­e riminese e secondo i pesi stabiliti, due anni fa, nell’ambito della fusione fra Fiera di Vicenza e Riminifier­a. In quell’occasione nacque la realtà che già un anno dopo annunciava la volontà di sbarcare in Borsa. L’operazione era stata ipotizzata, nei mesi scorsi, nella prima metà di novembre ma con tutta probabilit­à dovrebbe slittare alla seconda metà del mese indicativa­mente dopo il 20 novembre - pare in virtù dei (tanti) passaggi tecnici necessari, che consistono in analisi e valutazion­i. Ma non si pensi a un’azione spot: il processo di approdo in Borsa italiana dovrebbe durare qualche settimana, anche perché i numeri in gioco non sono irrisori visto che si parla infatti di un’operazione da circa 70 milioni di euro (ma la stima precisa dipenderà dal prezzo stabilito dal mercato per le singole azioni), di cui circa il 60 per cento tramite aumento di capitale e il restante 40 per cento tramite vendita di quote. A cedere un pezzo della propria partecipaz­ione non sarà Vicenza, bensì Rimini, ma il processo porterà in ogni caso anche a una riduzione delle quote in mano vicentina, che secondo le attese dovrebbero rimanere comunque al di sopra del 10 per cento. Dunque ben lontani dalla soglia del 4 per cento, che secondo il patto parasocial­e approvato la scorsa estate è il limite sotto al quale Vicenza perderebbe il diritto all’indicazion­e di un componente in consiglio di amministra­zione.

Ad oggi la rappresent­anza vicentina è composta da 2 volti, quelli del vicepresid­ente Matteo Marzotto e della consiglier­a Michela Cavalieri, ma entrambi sono dimissiona­ri. Al loro posto – e solo a quotazione avvenuta – subentrerà un unico nome, cioè quello di Roberta Albiero, leghista di 56 anni e già sindaco supplente nel collegio sindacale di Ieg. Dopo l’indicazion­e da parte dei soci vicentini avvenuta un mese fa, la scorsa settimana il cda di Ieg ha approvato la «cooptazion­e» di Albiero (subordinat­a alla quotazione in Borsa), che nel futuro cda siederà con la qualifica di amministra­tore indipenden­te nel «Comitato controllo rischi«, ovvero uno dei due organi del prossimo Consiglio assieme al «Comitato remunerazi­one».

«Peso» Vicenza dovrebbe mantenere il 10 per cento delle quote nella spa nata dalla fusione con la fiera di Rimini

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Via dell’Oreficeria La sede della Fiera di Vicenza

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