Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Attori, scrittori, registi: è teatro a Cassola
Al via stasera la rassegna voluta da Comune e Fondazione Aida
CASSOLA Teatro mon amour!. Nel Bassanese è scoppiata la febbre del teatro. Dopo Bassano, Marostica, Rosà anche Cassola conferma una propria tradizione teatrale con la ricca stagione 2018 2019, ospitata all’Auditorium Vivaldi e che inizia stasera alle 21. La rassegna è organizzata da Comune e Fondazione Aida di Verona.
Si tratta di 25 appuntamenti distribuiti in cinque sezioni: teatro serale con 9 esibizioni, la prima stasera con «Lavori in corso» della compagnia Gli Instabili, il teatro famiglie proposto per cinque domeniche pomeriggio, con lo spettacolo iniziale dell’11 novembre , «La gatta con gli stivali», il teatro scuola, fatto di cinque appuntamenti alle 10 mattina, tre incontri con gli autori, Anna Torretta, Mauro Corona, Fulvia Degl’Innocenti alle ore
17 tra novembre ed aprile. La novità di quest’anno è il festival della disabilità creativa, 1112-13 Aprile 2019, con tre proposte teatrali di giovani diversamente abili.
«Siamo al quarto anno di questa esperienza con la Fondazione Aida- riferisce l’assessore alla cultura Marta Orlando Favaro,- in questi anni abbiamo registrato un interesse crescente da parte di nostri concittadini ma anche di altri comuni per il nostro programma». L’amministrazione comunale di Cassola ha scelto da qualche anno di affidare la gestione culturale dell’Auditorium Vivaldi appunto ad un ente esperto di spettacoli teatrali come l’ Aida, diretta da Leonardo Sartori, Pino Costalunga, Roberto Terribile.«Noi cerchiamo una politica di accessibilità, con prezzi contenuti per singoli e famiglie,dichiara Leonardo Sartoricon proposte di qualità alternate a valorizzazione di compagnie ed autori locali, come il Siparietto di Cassola, Voices of Joy, Bassano Spiritual Band». Infine il sindaco Aldo Maroso commenta: «Economicamente il comune impegna circa 30mila euro, poi ci sono aiuti significativi come quello della Volksbank di Marostica. Credo siano soldi ottimamente spesi per la cultura della nostra gente».