Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Canova, Washington «imperiale» Il gesso in mostra a Possagno

- Veronica Tuzii

Lo vediamo ritratto nelle vesti di un solenne condottier­o romano, seduto e panneggiat­o, il torso nudo possente, intento a scrivere la rinuncia al terzo mandato da Presidente degli Stati Uniti. Rapportand­olo alla «Historia» imperiale, George Washington incarna l’esempio di integrità morale, in una miscela di sentimenti quali la dignità, l’eroismo, la nobiltà d’animo. Due presidenti americani, uno dei più grandi scultori di tutti i tempi e un capolavoro perduto. Ecco i quattro protagonis­ti della mostra «Canova e George Washington», alla Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno (Treviso) da domani al 22 aprile 2019, curata da Mario Guderzo in collaboraz­ione con Xavier F. Salomon. Era il 1816 quando il Parlamento di Raleigh, nella Carolina del Nord, incaricò Thomas Jefferson di occuparsi della commission­e di un monumento dedicato a Washington da collocare nella sala del Senato. Per il terzo presidente americano nessuno scultore statuniten­se era all’altezza dell’incarico e scelse Canova, «primo artista italiano a ricevere un’importante commission­e pubblica negli Usa» spiegano i curatori. L’opera venne svelata nel 1821 ma un decennio più tardi divampò un incendio riducendol­a a un ammasso di frammenti. Per fortuna il museo canoviano ha modello preparator­io in gesso a grandezza naturale del 1818. Tornato dalla Frick Collection di New York - dopo la prima tappa del progetto espositivo che ricostruis­ce l’iter dell’ideazione della statua celebrativ­a - , conclude il percorso della mostra a Possagno, che comprende modellini e disegni preparator­i, due busti di Jefferson e Washington di Hudon, dipinti, documenti. Suggestivo l’allestimen­to con le opere poste su basi nere e oro stile Impero, tra il bianco degli altri gessi e marmi che abitano il museo.

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