Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pd contro Grillo: «Hai scherzato con il disastro»
Critiche alla gag sui pini caduti «che paiono dell’Ikea»
JESOLO (VENEZIA) «È semplicemente indecente, un clown». È furibondo il deputato bellunese del Pd Roger De Menech dopo le battute pronunciate da Beppe Grillo venerdì sera al Pala Arrex di Jesolo. Grillo aveva ironizzato sugli alberi caduti «che sembrano tutti uguali, come all’Ikea».
JESOLO (VENEZIA) «Non cadete nella favola del clima che è cambiato, i tronchi caduti nel Bellunese sono tutti uguali, a guardarli sembravano l’Ikea. Io sono favorevole all’effetto serra: ho comprato un trattore diesel e lo lascio in moto tutto il giorno apposta». Forse era ironia esasperata, forse una vera ipotesi di complotto, ma le parole pronunciate da Beppe Grillo al Pala Arrex di Jesolo (Venezia), venerdì sera, hanno sollevato un inevitabile vespaio. Gli avversari politici del Movimento 5 Stelle si sono affrettati a puntare il dito contro il comico colpevole di aver «dileggiato chi è stato colpito dal maltempo».
Nel suo spettacolo Grillo non ha risparmiato nessuno, in realtà: se l’è presa con i preti, con i vegani, con i medici e con i giornalisti, con gli intolleranti e con gli animalisti; è persino tornato a sbeffeggiare il premier francese Emmanuel Macron, «violentato alle elementari dalla maestra» («In Italia oggi sarebbe in una comunità di don Mazzi», ha ripetuto tra le risate del pubblico).
Ma la convinzione che «i cataclismi siano il vero Pil dell’Italia» è quella che più gli attirato critiche stavolta, specialmente da chi in queste settimane si sta spendendo per la ricostruzione dei territori colpiti dal disastro. «Grillo è semplicemente indecente, un clown – accusa il deputato bellunese dem Roger De Menech ci sono centinaia di famiglie sfollate e decine di migliaia di persone senza acqua o energia elettrica. E un pagliaccio che è anche capo politico del primo partito italiano si permette di prenderci in giro, di negare i cambiamenti climatici? Se avesse un minimo di dignità dovrebbe chiedere scusa e devolvere alle popolazioni disastrate i milioni che guadagna con i suoi spettacoli». Da Grillo all’esecutivo gialloverde, il passo è breve: «A fronte di danni per quasi un miliardo di euro – continua De Menech – il governo ha messo a disposizione poco più di 12 milioni in tutto il Veneto. Veramente troppi pochi».
I democratici in questi giorni hanno avviato una raccolta fondi, che oggi vedrà stand e gazebo nelle maggiori piazze venete. Ma la cosa probabilmente non preoccupa il comico: «I miei vicini di casa erano i Bilancia, mia madre quando uscivo si raccomandava di farmi riaccompagnare da Donato – ricordava dal palco di Jesolo - Insomma ho passato l’infanzia fianco a fianco a un serial killer e adesso non mi fa più paura niente. Figuriamoci il Pd!». Tra una battuta sulla vecchiaia che avanza e chiede pegno e la visione di un futuro prossimo fatto di case stampate, trasporti pneumatici e basi lunari, Beppe Grillo non ha rinunciato a infilare una stoccata contro la politica. Anche contro i suoi «degni alleati», come li chiama De Menech, ovvero i leghisti di Matteo Salvini: «Stanno insegnando la morale alle auto senza guidatore – scherzava Grillo venerdì – se il responsabile fosse un ingegnere veneto leghista ci ritroveremmo con i robot che piuttosto di sfiorare due vecchi lombardi tirano sotto una famiglia di marocchini!».
Venerdì sera il genovese canzonava i suoi spettatori, ironizzava su se stesso e sparava a raffica contro tutti, ma la sua vera forza era nella consapevolezza di avere il pubblico sempre dalla sua: i 1.300 presenti a Jesolo hanno riso tanto, tantissimo, e anche se non erano nello stesso numero di qualche anno fa la loro devozione era totale: «È sempre bravissimo, e ha ragione su tutto», ripetevano gli ospiti paganti alla fine dello show, chiuso da una canzone scritta e cantata dallo stesso Grillo.
Che i suoi spettacoli restino ad alto tasso di polemiche, comunque, è cosa di cui il genovese è perfettamente consapevole, tanto da scherzarci sopra: «Non posso più dire niente che finisco in prima pagina – sospirava venerdì – I giornalisti vengono qui, si siedono in platea e fanno i titoloni partendo da una singola frase, estrapolata da uno spettacolo comico!».