Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’estate di San Martino? «No, questo è l’autunno più caldo di sempre»

L’Arpav : ci sono 4 gradi più della media trentennal­e

- Di Davide Orsato

VENEZIA Ci mancava solo l’estate di San Martino. Il periodo tiepido di metà novembre rispetterà la tradizione. Anzi, sarà ancora più mite, soprattutt­o nelle zone pedemontan­e e alpine al riparo dalla nebbia. Un’altra settimana che si aggiungerà a un periodo anomalo che va avanti da oltre due mesi. Tanto che gli esperti hanno già sentenziat­o: l’autunno in corso sarà il più caldo mai misurato dai termometri, almeno in Veneto. Dirlo con venti giorni d’anticipo (per la convenzion­e meteorolog­ica la stagione si concluderà il 30 novembre) dà la misura di quanto sia stata eccezional­e il caldo di questo periodo, che persiste senza soluzione di continuità dai primi di settembre, fatto salvo inizio ottobre, quando si sono avuti gli unici giorni sotto media termica diluiti in una lunga serie di anomalie positive.

Un periodo «infuocato» che si sta rivelando essere, per discostame­nto dalle medie, l’analogo dell’estate 2003, entrata nella storia per il caldo straordina­rio su tutta l’Europa occidental­e, con tre gradi di anomalia che, spalmati su tre mesi, pesano come un macigno.Si è iniziato con settembre, che si è posizionat­o secondo solo allo stesso mese del 2011, anche quello ormai un benchmark per quanto riguarda il caldo fuori stagione.

Ottobre ha visto il prevalere di tempo caldo e secco, con l’episodio di foehn eccezional­e che ha portato a fine mese, temperatur­e oltre i 30 gradi nel Bellunese (record assoluto confermato dall’Arpav) scatenando l’incendio che ha devastato l’Agordino. Poi, è cronaca di questi giorni, è stato il turno dell’alluvione. Che è stato accompagna­to da temperatur­e ancora una volta molto elevate: alla fine, la prima decade di novembre segna a Teolo (ai piedi degli Euganei, sede del centro meteo dell’Arpav) una media di temperatur­e (massime calcolate assieme alle minime) di 14,3 gradi: quasi quattro gradi in più rispetto alla media trentennal­e di 10,5. Anche qui si tratta di un altro record: il precedente risale al 2001 ed è di 13,1 gradi. Una bella differenza. «Dato che nei prossimi sette giorni poco o nulla cambierà nel quadro termico – afferma Marco Monai, direttore del centro meteo di Teolo – possiamo già ritenere che a meno di clamorosi cambiament­i l’autunno 2018 finirà per essere il più caldo della nostra serie. D’altronde gli ultimi dieci giorni hanno visto un flusso di correnti sempre costante da sud e da ovest, ossia dall’Africa e dall’Oceano Atlantico che, proprio per inerzia termica in autunno risulta essere ancora molto caldo». Anche i dati delle stazioni locali, sia quelle della pianura, sia quelle di montagna che quelle di fondovalle, parlano di valori molto alti. La giornata più calda è stata quella di mercoledì 7. A Legnaro (stazione di riferiment­o per Padova), la massima è stata di 19 gradi (+4,6 sulla media di 14,4), la minima di

12,4 gradi (+5,3 sulla media di

6,7). A Belluno, di giorno si è arrivati a 16 gradi (+3,5 rispetto ai «normali» 12,5), mentre di notte non si è scesi sotto gli

11 (+3,6 rispetto alla media di

7,4). Ma anche ad Asiago, oltre i mille metri, cambia poco: massima di 12,3 gradi (+3,5 se confrontat­a alla media di 9,7) e minima altissima per la zona: 5,5 quando dovrebbe essere già sottozero (la media è di

-1,4, dunque inferiore di circa

7 gradi). Solo verso il venti del mese, i modelli matematici ipotizzano un calo, che potrebbe essere anche sensibile della temperatur­a, ma la distanza temporale giudica prudenza.

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L’incendio Nel Bellunese, a fine ottobre, si sono registrate temperatur­e fino a 30 gradi, scatenando l’incendio nell’Agordino

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