Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Alpini, adunata a Rimini la bocciata Verona s’infuria «Ora basta soldi all’Ana»

- An. Pe.

VERONA «Devono avere il coraggio di guardarmi negli occhi, quelli del direttivo nazionale. E dirmi, uno per uno, perché hanno votato così». Era fiaccato dall’amarezza, ieri, il presidente della sezione scaligera dell’Ana Luciano Bertagnoli. Sono tornate ammainate le penne nere veronesi da Milano, da quella che doveva essere una sorta di marcia trionfale e che invece si è rivelata una sconfitta. Sarà sulle spiagge assolate di Rimini e non all’ombra dell’Arena l’adunata nazionale degli Alpini 2020. Hanno deciso così i 24 consiglier­i nazionali dell’Ana.

«Onore ai vinti», ha detto a caldo Bertagnoli. Ma i denti degli alpini veronesi quasi digrignava­no, da quanto erano stretti. I calcoli pre elettorali raccontava­no di una dote di voti per Verona che copriva l’intero Nordest: l’intero Veneto con tanto di benedizion­e del governator­e Zaia, ma anche il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia. La trimurti dell ’« alpini tu dine ». Ma solo in teoria. Perché qualcosa, nel segreto dell’urna, non ha funzionato. Quattordic­i voti per Rimini otto per Verona, il verdetto finale. Uno in meno rispetto a quelli «sicuri». E così, tra due anni, se ne andranno al mare gli alpini. «Non capisco cosa abbia fatto Rimini per vincere - ha commentato lapidario Bertagnoli - non ha alcuna tradizione alpina, tanto che non è neanche una sezione, ma solo un gruppo. E poi è una città di mare. Perdere ci stava, ma con città come Torino o Brescia. Non con Rimini dove al massimo mi aspetto di andare al raduno dei marinai o dei lagunari. Non è stato tenuto conto che noi siamo la terza sezione d’Italia, siamo sempre stati presenti in tutti i momenti di difficoltà». Hanno tirato fuori l’artiglieri­a da montagna, le penne nere scaligere. E il fuoco verbale è stato centrato contro quel direttivo nazionale in cui si sono annidati i disertori. «Prenderemo delle contromisu­re contro coloro che non hanno voluto credere nella nostra candidatur­a», ha detto il presidente. Esplicitat­o: «Se siamo sempre stati disponibil­i vorrà dire che ci chiuderemo a riccio. E magari ridimensio­neremo tutto quello che, anche in termini di soldi, abbiamo dato alla sede nazionale». «Mai come in questa partita - ha commentato il sindaco di Verona Federico Sboarina la città si era unita. Essere alpino è nel nostro Dna. Non entro nelle logiche che hanno portato alla vittoria di Rimini, ma penso che anche solo lo sfilamento in Arena sia qualcosa di unico che nessun’altro si può permettere».

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La delusione La candidatur­a di Verona per ospitare l’adunata nazionale degli Alpini è stata bocciata a favore di Rimini

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