Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Art bonus, 100 euro per la Basilica e nessun mecenate aiuta l’Olimpico

Latitano le erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale: è arrivato solo il 30 per cento dei contributi chiesti e quasi esclusivam­ente per Palazzo Chiericati

- Gian Maria Collicelli

L’estate scorsa fece discutere l’azione VICENZA di mecenatism­o legata al torrione di Porta Castello, entrato nel patrimonio comunale ma gestito dalla Fondazione Antonio Coppola, creata ad-hoc per curare le mostre d’arte contempora­nea all’interno del manufatto medioevale, gioiello architetto­nico ritrovato dalla città. Oggi a passare sottotracc­ia è invece il mecenatism­o che non c’è. Cioè quello che non arriva nei canali che pure ci sono, come l’art bonus istituito dall’allora ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschi­ni - era il 2014 - e diventato realtà anche a Vicenza due anni dopo, nel 2016.

Peccato che a non essere pervenuti siano proprio i mecenati.

Il meccanismo è semplice: musei e palazzi dettaglian­o gli interventi (e le somme) di cui avrebbero bisogno e i privati interessat­i versano quanto vogliono, ottenendo in cambio la detrazione fiscale del 65 per cento delle somme devolute.

Ebbene di tutte le somme agognate per migliorare impianti o intere porzioni di palazzi e dunque far crescere l’attrattivi­tà - sono giunte donazioni per meno del 30 per cento. Con casi eclatanti come quello dell’Olimpico di Andrea Palladio: il più antico teatro coperto in muratura al mondo non riceve neppure un euro, sebbene la lista dei desideri sia ricca di opere e interventi come la manutenzio­ne del giardino, il nuovo impianto di illuminazi­one interna, il restauro completo della torre Coxina. Niente da fare. E lo stesso vale per il museo del Risorgimen­to e della Resistenza, che a fronte di interventi per 20mila euro ottiene zero. Con un paradosso: nel periodo del centenario della Grande Guerra ci si dimentica, forse, che fra gli interventi richiesti a donatori e mecenati c’è pure il restauro conservati­vo del monumento ai caduti vicentini nel piazzale antistante villa Guiccioli (cinquemila euro di valore) «che ricorda i caduti vicentini - si legge nella descrizion­e dell’intervento - per l’Indipenden­za e l’unità d’Italia delle guerre risorgimen­tali e del Novecento» e dove «i nomi dei caduti oramai sono illeggibil­i». Insomma, il canale finanziari­o sembra finito su un binario morto. I numeri sono infatti inequivoca­bili: l’art-bonus in chiave vicentina è una lista di cinque monumenti (Palazzo Chiericati, Basilica palladiana, Olimpico, Museo del Risorgimen­to e museo Naturalist­ico) che presentano un «conto» di

27 interventi: dalle ristruttur­azioni più pesanti agli allestimen­ti, dalla fornitura di sedie al recupero di aree, sculture, manutenzio­ne di impianti. Il conto totale delle richieste ammonta a 5.713.500 euro, ma le elargizion­i, dal 2016 ad oggi, si fermano a quota 1.510.650 euro, ovvero meno del 30 per cento. Di queste, ben

1.510.300 euro sono destinate al solo Palazzo Chiericati, che dunque è di gran lunga il più monumento più ambito dai mecenati: i finanziame­nti arrivano per la maggior parte dalla Fondazione Cariverona e riguardano il restauro dell’ala Ottocentes­ca, per il quale si dovrebbe aprire a breve la gara d’appalto con un cantiere che, secondo il cronoprogr­amma di Palazzo Trissino, dovrebbe partire entro i primi mesi del prossimo anno. Oltre al Chiericati ricevono fondi da mecenati anche il museo naturalist­ico e archeologi­co (250 euro su 125 mila euro richiesti), che batte pure la ben più celebre Basilica di piazza dei Signori, ferma a quota 100 euro su un totale di contributi desiderati pari a 1,7 milioni di euro.

Ala Ottocentes­ca, bando a breve Dei 1.510.650 euro arrivati 1.510.300 euro sono per il restauro dell’ala Ottocentes­ca del Chiericati, per il quale è prevista a breve la gara

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(foto a destra) sinistra) (a Progetti La sistemazio­ne del giardino e quella dell’impian-to di illuminazi­one sono tra gli interventi all’Olimpico dell’art bonus. Per il Chiericati denaro chiesto era per completare il restauro
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