Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Rapine in stazione e undici vittime arrestati due bulli

- B.C.

THIENE Il cellulare del coetaneo fatto proprio, e poi le minacce: «Paga o ti picchio». Almeno undici le giovani vittime, costrette a sborsare dai 10 ai 40 euro. Il loro terrore erano due sedicenni di Thiene, molto più che due bulli, che intimorend­o altri giovani di circa la stessa età riuscivano a mettersi in tasca dei soldi. Ma a caro prezzo: i carabinier­i di Thiene, a cui si sono rivolte le vittime fornendo una descrizion­e dettagliat­a, sono riusciti a chiudere il cerchio sui due. Sono accusati di aver commesso undici rapine in meno di due mesi e pure di un tentativo di estorsione, e sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’affidament­o a due comunità educative, una fuori provincia, l’altra addirittur­a fuori regione. Così come deciso dal tribunale per i minori di Venezia, per tenerli lontano da brutte compagnie e fare in modo che si ravvedano. Quando hanno aperto la porta di casa ai carabinier­i che hanno notificato loro le ordinanze di custodia cautelare i sedicenni non hanno nemmeno tentato di alzare la testa e non hanno giustifica­to il perché di quegli episodi, di cui tra l’altro i genitori erano completame­nte all’oscuro. Loro sono due studenti, incensurat­i (ma già controllat­i), cittadini italiani nati da genitori magrebini ben integrati nel tessuto sociale. Da quanto emerso dalle indagini andavano a caccia di potenziali vittime tra stazioni dei treni e delle corriere, ma anche parchi cittadini. Avevano cominciato il 25 settembre, al parco del Donatore, dove con la scusa di vederlo avevano preso di mano il cellulare ad un ragazzo per poi pretendere soldi in cambio, per la restituzio­ne. Lo stesso giorno avevano preso di mira anche un 17enne, rubandogli 20 euro. Secondo i carabinier­i le rapine erano in media due al giorno, sempre con le stesse modalità, ma non avrebbero fruttato nemmeno duecento euro totali. Undici quelle contestate, ma potrebbero essere di più per gli investigat­ori. «Se ci dovessero essere altre vittime si presentino in caserma per denunciare» è l’appello del comandante della compagnia dei carabinier­i di Thiene, capitano Davide Rossetti.

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Giovanissi­mi Hanno 16 anni i due ragazzi fermati dai carabinier­i di Thiene

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