Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ramazza e carriola, i volontari puliscono il Ponte appena aperto
I cittadini del Centro e di Angarano e due richiedenti asilo al lavoro ieri mattina. Il cantiere alle stilate riapre a breve
Riaperto venerdì pomeriggio, BASSANO dopo dodici giorni di chiusura per la piena del Brenta, il Ponte degli Alpini ieri mattina è stato ripulito, laddove era possibile, e reso più presentabile. Senza il passaggio continuo delle persone, per giorni i colombi sono stati liberi di svolazzare sotto le capriate. A farne le spese, l’impalcato ricopertosi velocemente di guano e di piumaggio. Ancora una volta sono stati i volontari a ripulirlo. Dotatisi di spazzoloni, secchi e carriola, hanno lavato il pavimento rimuovendo gli escrementi. All’opera c’era la cosidetta «compagnia del Ponte» composta da volontari dei consigli di quartiere Centro storico e Angarano e del gruppo «Aiutiamo il Ponte» che un mese fa si erano impegnanti formalmente, sottoscrivendo una convenzione con il Comune, di tenere pulito il monumento nei limiti delle loro possibilità. «Per motivi di sicurezza, non riusciamo a salire sulle scale e ripulire le travi o intervenire dietro le transenne lungo l’attraversamento dove il tavolato è stato in parte sollevato per le puntellazioni delle stilate», spiega Gianni Castellan del consiglio di quartiere Angarano. Al lavoro anche due richiedenti asilo ospitati nella palazzina di via Monte Sabotino di San Vito. Uno di loro, Lamin, diciannovenne del Ghana, sta cercando lavoro in un’azienda agricola del territorio e conta di riuscirci con il passaparola. «Mi piacerebbe lavorare in una stalla come facevo nel mio Paese», dice.
Ieri, sul monumento si registrava un traffico di pedoni più sostenuto del solito. Molti i bassanesi che per hanno voluto «rivivere» il simbolo della città: felici della riapertura, ma anche preoccupati per le chiusure che seguiranno con il restauro. «Sarebbe opportuno che il Comune prevedesse soluzione alternativa durante l’intervento: una passerella, un passaggio militare tipo Bailey - ribadisce Castellan - Angarano soffre ogni volta che il ponte viene chiuso».
In attesa di riprendere l’operazione di sostegno delle due stilate ovest della struttura palladiana, sospesa a causa del maltempo, ieri mattina il personale delle imprese «Zara costruzioni metalmeccaniche» e «Lucatelli diving» hanno approfittato per predisporre nuovamente il cantiere e per eseguire ulteriori sopralluoghi sulla parte inferiore del ponte sulla quale si è abbattuta la furia del Brenta.