Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
REDDITO SOCIALE: DUE ITALIE
Una su quaranta ce la fa. In Alto Adige solo il 2,3% delle famiglie – secondo la simulazione pubblicata da Il Sole-24 Ore – avrà diritto a chiedere il nuovo reddito di cittadinanza che, secondo i piani annunciati dal governo, verrà riservato ai nuclei che non superano i
9.360 euro di indice Isee. Un’incidenza irrisoria: all’estremo opposto della classifica c’è Crotone, dove circa una famiglia su quattro
(27,9 per cento del totale) risulta tra i potenziali beneficiari. Quello della «ricca» Bolzano, ultima in Italia secondo questo report, è un caso limite, ma fino a un certo punto: in molte aree del Nord-Est la percentuale di chi potrà accedere al sussidio è decisamente bassa.
Qualche esempio? A Belluno la misura interesserà una famiglia su
30, a Trento una su 20, a Padova una su 18, a Verona una su 14 e così via. Potrebbe sembrare una «non notizia»: il reddito di cittadinanza tanto caro ai Cinque Stelle è pensato innanzitutto per le aree più depresse e, - come avrebbe detto Catalano in Quelli della Notte – è pur sempre meglio avere un lavoro sicuro con un buon reddito che campare sperando in un sussidio.
Con questa chiave di lettura, non stupisce che alle ultime elezioni provinciali la lista del Movimento Cinque Stelle in Alto Adige abbia raccolto briciole (il 2,4 per cento) rispetto al 50 per cento sfiorato dal movimento di Grillo in Sicilia alle Politiche del 4 marzo. Eppure sarebbe un po’ riduttivo liquidare così la faccenda.
Anzi, il Triveneto e altre regioni «produttive» come Emilia o Lombardia rischiano di subire una doppia beffa. Non solo tutti gli sforzi (ovvero tagli in diversi settori) del governo per ricavare le coperture finanziarie del reddito di cittadinanza produrranno i benefici altrove. Ma soprattutto, questa misura «generalista» non tiene conto delle enormi differenze nel costo della vita fra una regione e l’altra. Per intendersi: se con un Isee di 9.360 euro è complicato far quadrare i conti a Crotone, a Bolzano ma anche in buona parte del Nordest è un’autentica missione impossibile. Basti pensare alla spesa per l’affitto, che a parità di salario (o di pensione) incide in maniera diversa nei bilanci familiari a seconda della zona geografica. Più in generale: tutte le volte che si promuove una misura «generalista», sarebbe sempre bene ricordare che – piaccia o no – il Paese dei campanili non è affatto una realtà omogenea. Anche i ricchi piangono, si diceva una volta. Ma di questo passo chi è povero nella terra dei ricchi rischia di piangere due volte.