Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Altopiano, elicotteri (già) in volo e immagini dal satellite per contare gli alberi caduti
ASIAGO Iniziato il monitoraggio dall’alto dei boschi «feriti» dell’Altopiano dei Sette Comuni: ieri mattina l’elicottero di Avepa, agenzia regionale, ha fotografato in volo tutto il territorio. «Tempo un mese e verrà realizzato un portale per ogni Comune, con il confronto fra la situazione ad agosto e le orto-foto che verranno realizzate ora dall’alto» spiega Emanuele Munari, sindaco di Gallio e presidente dell’Unione Montana. Alle immagini dall’alto si aggiungerà uno studio satellitare. E giovedì nella sede di Asiago dell’Unione Montana è già in programma un nuovo incontro tecnico fra i sindaci dell’Altopiano, i servizi forestali regionali e Avepa, l’agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura. L’ente è stato incaricato di quantificare in modo preciso i danni al patrimonio boschivo: boschi interi sono stati sradicati dalle raffiche di vento della sera di lunedì 29 ottobre, in tutta la montagna veneta. Nel solo Altopiano si ritiene siano caduti a terra centinaia di migliaia di alberi, per lo più pini. Sullo sfondo rimane la volontà, da parte dei sindaci, di una gestione unica della vendita del legname dopo la rimozione, per evitare speculazioni e recuperare almeno in parte il danno: «L’idea resta quella – spiega Munari – anche se rimane da stabilire se lo si farà con un commissario ad hoc oppure con Avepa alla guida del coordinamento. Il summit tecnico di giovedì servirà proprio a stabilire regole e deroghe per velocizzare il disboscamento, le modalità di rimozione e poi le attività successive. Ma nei Comuni si è già al lavoro». Se infatti dall’alto si procede alla mappatura del territorio, i vari municipi hanno già messo in azione le motoseghe. «Avuta l’autorizzazione a lavorare in somma urgenza, ora si sta procedendo a liberare tutta la viabilità ordinaria e silvopastorale, le strade forestali, le linee elettriche, le piste da sci da fondo – riprende il sindaco di Gallio – prevediamo che ci vorrà ancora una settimana, poi si potrà passare al bosco vero e proprio». A svolgere il lavoro sono aziende private, su incarico degli enti. «I boschi di patrimonio comunale sono la parte preponderante, in Altopiano – osserva Munari – i privati invece devono farlo a proprie spese. La cosa più importante ora è capire come procedere il più rapidamente possibile».
Intorno alla montagna «ferita», intanto, si moltiplicano i gesti di solidarietà. Se infatti da qualche giorno l’Unione ha attivato un Iban a cui inviare contributi per la sistemazione dei boschi, proprio stamattina alle 12 un’azienda vicentina, distributore nazionale di prodotti e attrezzature forestali, donerà 56 motoseghe ai vigili del fuoco di Vicenza e Belluno nella sede vicentina dei pompieri.