Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Gli appalti, i conti e il personale: Ieg respinge le accuse «Notizie nauseanti»
VICENZA Tre pagine inviate a tutti i dipendenti della società, nelle quali si parla di «ricostruzioni faziose, piene di inesattezze, con informazioni datate», giudicate in alcuni passaggi persino «nauseanti». L’amministratore delegato di Ieg (Italian exhibition group), Ugo Ravanelli, replica così all’inchiesta pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano «La Stampa», nella quale sono state elencate una serie di indiscrezioni in merito alla gestione definita «allegra» di Ieg, ovvero della società nata lo scorso anno dalla fusione tra le fiere di Rimini e Vicenza. Nell’inchiesta che mette al centro la società riminese - fondata su alcune «fonti interne» - emergono alcuni aspetti in particolare: fatture emesse prima degli ordini, consulenze affidate a parenti, valutazioni negative del management che sarebbero state «accantonate» e pure il caso della progettazione dei lavori di ampliamento delle zone fieristiche di Rimini e Vicenza affidate allo studio «Gmp» di Amburgo ma «senza gara e senza comparazione delle offerte». Quest’ultimo aspetto era già finito al centro di un’interrogazione presentata in consiglio comunale dal capogruppo della Lega, Andrea Pellizzari, ma nel testo inviato ieri ai dipendenti la replica di Ravanelli è precisa: «L’affidamento dell’incarico è avvenuto dopo una approfondita valutazione di opportunità da parte dei tecnici» è la tesi di Ieg, secondo cui «il cda era a conoscenza e ha condiviso l’intero progetto in sede di approvazione del piano industriale 2018-2023». Poi, nel testo, si passa al capitolo delle fatturazioni: «Abbiamo già individuato un software - precisa Ravanelli - che si sovrappone alle procedure operative definite ma la società dispone di un sistema di controllo di gestione». Quindi alla risposte sulle valutazioni che sarebbero state «accantonate» («Tutto il cda ha condiviso le mie perplessità su quell’incarico affidato nel 2017» si legge) e infine nel testo anche una presa di posizione in merito alla «parentopoli», che sarebbe basata su alcune ricognizioni interne: «L’organismo di vigilanza ha lavorato su otto segnalazioni - osserva Ravanelli - producendo a settembre una relazione nella quale non si evidenziano perimetri di rilevanza nè sono accertate violazioni».