Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Messaggio scritto sul muro del Brocchi dialogo studenti-psicologo sul disagio
BASSANO La scritta sulla parete è stata cancellata, ma ha segnato profondamente la comunità scolastica del Brocchi. «There’s nowhere for me to be» («Non c’è nessun posto per me») aveva scritto una mano anonima all’esterno di uno degli edifici del liceo di viale XI Febbraio. Da molti docenti, studenti e dallo stesso dirigente Giovanni Zen, è stata interpretata come una richiesta di aiuto. E infatti attorno alla frase sono state appese decine di bigliettini con espressioni di solidarietà, di vicinanza e di studenti resisi disponibili ad incontrare e a parlare con lo sconosciuto autore.
L’episodio ha avviato un nuovo progetto all’interno del liceo, che stringe l’obiettivo sul disagio, sul senso di inadeguatezza e di smarrimento degli adolescenti. Domattina, i rappresentanti degli studenti delle 90 classi e quelli del consiglio di istituto, nell’aula magna del vicino Graziani, incontreranno psicologi e operatori di «InOltre», un servizio di ascolto e supporto della Regione, gestito dall’Usl 7 in collaborazione con l’università di Padova.In vista dell’assemblea studentesca, affronteranno argomenti delicati come il suicidio, su come e a chi rivolgersi per avere un aiuto o come essere di supporto ai coetanei in difficoltà. «Un’occasione per promuovere nei ragazzi la consapevolezza e il dialogo dopo il messaggio trovato», spiega Zen. Interverranno la responsabile di «InOltre» Emilia Laugelli, Diletta Cigolini e Enrica Vitali dell’equipe di psicologi ricercatori dell’ateneo padovano. Oltre a delineare le situazioni a rischio, daranno agli studenti degli spunti utili perché possano contribuire ad aiutare i coetanei in difficoltà.