Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Abbandona la figlia, a processo con l’amico
Militari Usa: il padre lasciava la piccola con il commilitone per comprare droga
VICENZA In almeno due occasioni aveva lasciato la figlia di un anno e pochi mesi a casa, in custodia all’amico, anche lui ex parà della Ederle, per andare a comprare la droga da fumare assieme, sempre nella stessa abitazione. E in entrambe le occasioni la bimba, lasciata sola al piano superiore, si era fatta male, e in modo serio. Tanto da finire in ospedale, addirittura in stato precomatoso, con un grave trauma cranico e il volto tumefatto e una prima volta con la frattura della tibia. Questo perché l’amico, con cui il genitore allora 22enne era stato fino a poco prima a giocare ai videogame, in attesa di farsi uno spinello (sempre che qualcuno non se lo fosse già fumato) non si era preoccupato in alcun modo della piccola. Amico che allora era stato allontanato dall’esercito Usa per il suo comportamento. Il papà invece dopo alcune missioni all’estero, per le quali era stato anche decorato, si era congedato. Ora per quei due episodi di abbandono di minore (aggravato) di settembre e novembre 2014, i due americani di 26 e 29 anni affronteranno il processo da febbraio 2019. Il «caso» era scoppiato quando l’allora primario dell’ospedale San Bortolo Vincenzo Riboni aveva raccontato della piccola nel corso di un convegno sulla violenza contro le donne: dei due giovani genitori del Villaggio americano che si erano presentati in pronto soccorso con la bimba in condizioni così gravi da rendere necessario il suo trasferimento prima nel reparto di terapia intensiva e poi di pediatria di Padova, per due mesi. Mamma e papà – a cui poi era stata tolta per un periodo la piccola, portata in una struttura protetta continuavano a ripetere che la bimba nata a metà 2013 era caduta da un letto giapponese. Ma gli accertamenti della procura a cui l’ospedale aveva inoltrato una segnalazione hanno portato ad un’altra verità. Estranea ai fatti invece la mamma, infermiera, che quando era al lavoro nella base Usa affidava la primogenita al marito.