Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Santa Chiara, inventario dei lavori «Poi si riparte con il polo museale»
Sopralluogo a dicembre per chiudere (definitivamente) con la Vardanega
BASSANO La ripartenza del cantiere per la costruzione del polo museale Santa Chiara, la fine dei lavori di recupero di un’ala di palazzo Sturm, il progetto definitivo di realizzazione della pista ciclopedonale lungo il Brenta dai confini con Campolongo al quartiere Margnan.
Se è il restauro infinito del Ponte egli Alpini a reclamare l’attenzione maggiore in città, sul fronte dei lavori pubblici ci sono altri interventi, o iter, che procedono più o meno speditamente.
Risolto il contratto con la Nico Vardanega Costruzioni di Possagno (Treviso)- per inadempienze e ritardi, sostiene il Comune, ricordando che i lavori realizzati superano di poco il 20 per cento del totale, nonostante la fine dell’intervento fosse prevista per gennaio 2019 - anche per il polo Santa Chiara si è arrivati ala resa dei conti con lo stato di consistenza, una sorta di «inventario», anche economico, sulle opere eseguite. Un passaggio obbligato per poter chiudere definitivamente la partita con l’impresa che aveva in appalto l’intervento per poterlo riaffidare. È fissato per giovedì 6 dicembre il sopralluogo nel cantiere, in contradditorio, tra Comune, lo studio Sintecna di Torino che ha la direzione lavori e i rappresentanti della Vardanega, in liquidazione. «Faremo il punto della situazione sulle opere e sul fronte finanziario spiega l’assessore alla Cura urbana Roberto Campagnolo - A seguire affideremo di nuovo i lavori. L’intenzione è di scorrere la graduatoria del bando risalente al 2011 e contattare la terza impresa classificata. L’alternativa è di rifare la gara, ma significherebbe allungare oltremodo un intervento che si protrae da molti anni. Al momento, tuttavia, nulla è deciso: ci consulteremo con la direzione lavori e il finanziatore». Nel caso in cui si decidesse di seguire la graduatoria, l’appalto toccherebbe alla Andreola Costruzioni di Loria.
È invece pressoché concluso il recupero di un’ala di palazzo Sturm, sede del museo della ceramica Roi e della stampa Remondini. A breve la nobile dimora che si affaccia sul fiume a due passi dal Ponte degli Alpini sarà restituita alla città e al mondo della cultura con una mostra dedicata all’incisore Albrecht Dürer.
Per un cantiere che termina, un altro si prepara ad aprire i battenti. La giunta comunale ha infatti approvato il progetto definitivo della costruzione del tratto della ciclopista del Brenta di propria competenza, coperto dal contributo sembrava sano. Fortunatamente non c’era nessuno nel parco in quel momento, ma non possiamo correre rischi e abbiamo scelto di fare questa analisi approfondita anche a seguito di quanto accaduto nell’ultima ondata di maltempo con milioni di pini sradicati a poche decine di chilometri da Bassano». È invece sintetico l’albero di Natale che ieri è stato allestito in piazza Libertà e che sarà accesso da domani in occasione dell’apertura del mercatino. (r.f.) di 400mila euro della Provincia. Andrà a collegarsi ai segmenti realizzati a nord dai Comuni di Campolongo e di Pove. La stesura del progetto è stata affidata all’architetto Giorgio Strappazzon che dovrà anche coordinare la sicurezza in fase di lavoro. Il percorso ciclopedonale arriverà fino al Margnan, a ridosso del centro storico, dopo aver attraversato la campagna bassanese settentrionale sfruttando la rete stradale secondaria esistente. Nessun sbancamento è del terreno è infatti previsto. In sostanza il tratto bassanese inizierà da dove termina quello di Campolongo al quale sarà collegato, in sinistra Brenta, fino alla passerella sul fiume situata tra la frazione di Campese e il territorio comunale di Solagna che si occuperà della parte che le compete. Ripasserà nella mani bassanesi in destra Brenta, all’altezza dell’istituto Parolini. Da qui, utilizzando vecchi sedimi stradali sterrati proseguirà verso la fattoria sociale Conca d’oro per poi continuare su carreggiate minori nei pressi della centrale idroelettrica fino al poco distante convento di San Sebastiano.