Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Fiera, Marzotto si dimette per protesta
Fiere di Rimini-Vicenza, strappo definitivo del vicepresidente alla vigilia della quotazione in Borsa. Il caso appalti probabile origine del passo
VICENZA Ieri Matteo Marzotto si è dimesso dal ruolo di vicepresidente di Ieg (Italian exhibition group), il gruppo fieristico che unisce le ex fiere di Vicenza e Rimini. Marzotto anticipa così l’addio che era stato annunciato per il post quotazione. L’arrivo sui mercati per Ieg è imminente, si parla dei primi di dicembre, ma, a sorpresa, ieri lo strappo si è consumato in anticipo.
VICENZA Segnale di protesta, mossa inaspettata. Di certo un’azione che aumenta la tensione alla vigilia della quotazione in Borsa. Ieri Matteo Marzotto si è dimesso dal ruolo di vicepresidente di Ieg (Italian exhibition group), ovvero il gruppo fieristico che unisce, dallo scorso anno, le fiere di Vicenza e Rimini. Marzotto era uno dei due volti vicentini all’interno del cda con Michela Cavalieri, già assessore al Bilancio a Vicenza nella Giunta Variati, ed entrambi, in realtà, avevano già preannunciato le loro dimissioni, che però avrebbero avuto efficacia solo all’indomani della quotazione in Borsa della società. Ieri la mossa a sorpresa, che anticipa l’iter previsto e segna, dunque, una rottura definitiva con la società stessa. Anche perché l’approdo del gruppo fieristico sui mercati è imminente: si parla dei primi giorni di dicembre (con tutta probabilità il 3 o il 4). Ed è proprio per questo che il gesto fa rumore, sia sul fronte vicentino che su quello riminese, oltre al fatto di arrivare in un momento di alta tensione per la società: un’inchiesta giornalistica pubblicata nei giorni scorsi ha puntato il dito su alcuni aspetti della gestione del gruppo e questo fronte, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe messo a disagio pure Marzotto che ieri ha rassegnato le dimissioni comunicate poi dall’ad a tutti i dipendenti.
In ogni caso il rapporto dello stesso vicepresidente vicentino con l’amministrazione del gruppo era incrinato da tempo, segno forse delle frizioni interne fra la compagine riminese e quella vicentina. Le due parti hanno pesi diversi: l’81% di Ieg è in mano a Rimini, il 19 a Vicenza. Ma le tensioni erano scoppiate già la scorsa primavera: lo scorso aprile i componenti del cda di Ieg in quota Rimini si erano dimessi in massa provocando il decadimento dell’organo, salvo comunicarlo ai consiglieri vicentini «poche ore prima». Una mossa che fece infuriare persino l’ex-primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, che pure quella fusione aveva contribuito a realizzare un anno prima.
A quella prova di forza seguì la nomina di un nuovo cda, con la conferma della vicepresidenza a Marzotto e la nomina, però, di un nuovo amministratore delegato, ruolo prima ricoperto dal presidente Lorenzo Cagnoni. Da quel momento i ruoli sono distinti, ma poche settimane dopo ecco un nuovo colpo di scena: il licenziamento dell’ex-direttore generale Corrado Facco, che finisce a carte bollate. Facco era entrato in Ieg al fianco di Marzotto, visto che entrambi provenivano dal management di Fiera di Vicenza, e dunque va da sé che la mossa non sia stata gradita.
La prova plastica si ebbe anche in occasione della recente inaugurazione dell’edizione autunnale di Fiera dell’oro alla quale Marzotto non si presentò. A quell’episodio seguirono poi le vicende recenti: l’inchiesta giornalistica pubblicata domenica, dove si parla di progettazioni affidate senza gara, «parentopoli», pure una relazione sul personale voluta dallo stesso Facco e poi accantonata dal cda (ma con voto contrario di Marzotto). Proprio quel procedimento fu alla base delle dimissioni anche dell’expresidente dell’Organo di vigilanza di Ieg, Claudia Perucca Orfei, nei mesi scorsi.