Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sequestrati 750 mila euro al cinese maxi evasore
Lugo, avrebbe taroccato le fatture per evadere il Fisco: stangato dalla guardia di finanza
LUGO Con la sua azienda aveva lavorato per conto di diverse industrie vicentine del settore abbigliamento, per trattare e rifinire i tessuti. E quei «ritocchi», l’imprenditore cinese Huang Xiagoping, 50enne di Lugo, pare li abbia curati anche sulla contabilità della sua omonima ditta individuale: ne avrebbe tenuta infatti una doppia, con le copie delle fatture che aveva emesso in cui avrebbe riportato importi di gran lunga inferiori rispetto a quelli reali. Questo per aggirare l’ostacolo tasse. Ma ora il cinese, che nel frattempo, alla fine del 2016, ha fatto cessare la sua attività, si trova a pagare un conto salato per questa sua «furbata»: 750 mila euro, l’importo dell’Iva che secondo la guardia di finanza della tenenza di Thiene avrebbe per gli anni dal 2013 al 2016. Quanto i militari, con in mano il provvedimento firmato dal giudice, gli hanno sequestrato, al fine della confisca, per essere quindi incamerato dallo Stato.
Una parte sono i soldi trovati nei conti correnti dell’indagato, i restanti li verserà la ditta che doveva ancora liquidare un debito commerciale verso la ditta del cinese, in virtù di un’ipoteca già costituita: ora la ditta cliente assolverà al suo debito verso il cinese ma senza però che quest’ultimo incassi il dovuto perché andrà direttamente all’Erario.
Il sequestro preventivo d’urgenza da 750mila euro è scattato dopo gli accertamenti dei finanzieri della tenenza di Thiene, che sono arrivati a ricostruire il volume di affari dell’imprenditore anche attraverso le ditte del settore tessile del territorio per le quali aveva lavorato. Tutto nasce da una verifica fiscale nei confronti della ditta individuale di Carrè: è bastato poco perché emergesse l’ingente evasione fiscale per gli anni dal 2013 al 2016. La scrupolosa ricostruzione dei volumi d’affari, effettuata attraverso l’acquisizione della documentazione dai vari clienti, ha poi permesso di ricostruire la base imponibile sottratta a tassazione, di circa 2 milioni di euro di ricavi non dichiarati e 450 mila euro di Iva dovuta, risultato di un sistema di doppia contabilità messo in atto dal cinese. Che è stato così denunciato per aver presentato una dichiarazione dei redditi infedele e occultato o distrutto una parte di fatture.