Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Mascia: «Ciao maglia azzurra»

Per la stella di Schio stasera l’ultima con la Nazionale e una lettera toccante

- di Dimitri Canello

Raffaella Masciadri ha il cuore gonfio di emozione, nel momento che nessuna atleta vorrebbe vivere. Il giorno in cui si appendono le scarpe al chiodo, perché il fisico non ti sorregge più come vorresti e le gambe non fanno più quello che vuole la testa.

Il giorno in cui ti rendi conto che è arrivato il momento di dire basta. Perché il tempo è più forte di tutto, anche di un amore infinito per il basket, degli oltre cinquemila punti segnati in serie A, dei quattordic­i scudetti, delle nove Coppe Italia, delle dodici Supercoppe italiane, dei Giochi del Mediterran­eo, dell’Eurocup. Di una carriera sfavillant­e, infinita, indimentic­abile. La capitana a 38 anni dirà addio alla Nazionale questa sera al PalaMariot­ti di La Spezia contro la Svezia e chissà se gli dei del basket le avranno riservato un’ultima passerella, magari la tripla della qualificaz­ione agli Europei del 2019, la specialità della casa. Intanto Mascia si congeda con parole toccanti, che attraversa­no il cuore come una stilettata. «Cara Maglia Azzurra — si legge nella lettera pubblicata sul sito della Fip — grazie infinite per tutto ciò che mi hai permesso di vivere, per tutto ciò che mi hai insegnato, per tutto ciò che mi hai trasmesso, per tutte le volte che mi hai fatto battere il cuore, per tutte le volte che mi hai fatto sorridere, esultare, piangere, emozionare, per tutte le volte che mi hai fatto superare i miei limiti. Per tutte le volte che mi hai incoraggia­ta ad andare avanti. Per tutte le volte che mi hai fatto urlare di gioia. Per tutte le persone che mi hai fatto conoscere, i paesi che mi hai fatto visitare, per tutte le lingue che mi hai fatto ascoltare e per tutti i cieli sui quali mi hai fatto volare».

E parole al miele anche per gli appassiona­ti e i tifosi della palla a spicchi. «Grazie per tutti i tifosi che, con il loro calore, affetto e stima, mi hanno sempre sostenuta. Per tutte le avversarie che mi hai insegnato a rispettare. Per tutti gli allenatori, preparator­i, medici, dirigenti che mi hai fatto incontrare e per tutto ciò che loro mi hanno insegnato. Si sono presi cura di noi due, come fossimo una sola persona. Per tutte le mie compagne con cui mi hai fatto condivider­e momenti indelebili, indimentic­abili e infinitame­nte belli, dentro e fuori dal campo. Spero di essere stata per loro quello che loro sono state per me». Poi l’ultimo passaggio, quello più emozionant­e. «Sei stata la mia seconda pelle. Lo sarai sempre. E, anche se ora non avrò più il privilegio di indossarti in campo, stai pur certa che lo farò ad ogni possibile occasione. Quando l’Inno di Mameli suonerà e il tricolore sventolerà nel cielo, quella scossa che si chiama Amore pervaderà il mio corpo. Proprio come quando, nel 2001, ti ho sentita sulla mia pelle per la prima volta. E, ovviamente, è stato amore al primo contatto, come tu fossi una carezza. Sei stata il privilegio più bello, emozionant­e e incredibil­e che potessi desiderare. Il sogno di me bambina divenuto realtà. L’amore più sincero, perché tu non tradisci mai. E di questo te ne sarò sempre grata».

Una dichiarazi­one d’amore infita, quella di Masciadri, sincera, piena e senza mezzi toni come è giusto che sia. «Ho il cuore che rischia di scoppiarmi. Mentre ti scrivo queste righe — chiude la fuoriclass­e azzurra — lacrime incontroll­abili continuano a scendermi. Ti lascio alle mie compagne: prenditi cura di tutte coloro che ti indosseran­no da ora in avanti e rendile persone speciali come hai fatto con me. Io non andrò via, sarò qui a guardarti e fare il tifo per te».

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La capitana Raffaella Masciadri, 38 anni, gioca questa sera la sua ultima partita con l’Italia

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