Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Lucilla Giagnoni diventa Marilyn Una donna divisa
Una star che è diventata un mito, Marilyn Monroe, e che tale è rimasta a distanza di più di mezzo secolo dalla sua morte, il 5 agosto
1962. Su di lei molto è stato detto e scritto, ma la storia di Norma Jeane (questo il vero nome della diva americana) può ancora essere raccontata in maniera diversa, partecipe e coinvolgente. Lo fa con la sensibilità che la caratterizza Lucilla Giagnoni, in scena stasera, ore
20.45, nella sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza: Marilyn. Attrice allo stato puro, nasce su progetto e regia di Michela Marelli, coautrice con la Giagnoni del testo. Con un linguaggio cinematografico, costruito sul montaggio alternato tra l’apice della notorietà pubblica e l’intima discesa agli inferi durante la realizzazione del film Quando la moglie è in vacanza, Lucilla Giagnoni accosta frammenti di vita, fino a costruire una sorta di documentario emotivo, entrando e uscendo dal personaggio in un’atmosfera pop fatta di luci e ombre, specchi e poltroncine a cuore. Ne scaturisce un’immagine di Marilyn, che prende corpo dai sentimenti più che dai fatti, fino ad arrivare alla tragica morte. Sulla scena si disegna una figura di donna dolente e sensibile, famosa e infelice, divisa tra l’immagine di star e la sua intimità inquieta. «Non mi interessa il denaro. Voglio solo essere meravigliosa», affermava Marilyn. Alle 19.30 nel Foyer del Ridotto, l’attrice incontra il pubblico.