Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nuovo ospedale, ora ci sono i terreni «Gara per la progettazione nel 2020»
VENEZIA Sa un po’ di déjà-vu. Del nuovo ospedale di Padova si parla dal 2006 e da allora sotto i ponti sono passati oltre 50 documenti, un fiume di annunci e clamorosi dietrofront, dibattiti e polemiche a non finire, una serie di progetti e di firme. Ma quella di ieri a Palazzo Balbi con cui il sindaco della città del Santo, Sergio Giordani, ha finalmente ceduto al governatore Luca Zaia i 51 ettari di terreni a Padova Est destinati a ospitare il policlinico universitario del futuro, potrebbe rappresentare la classica «volta buona». Un rogito concluso alla luce di flash e telecamere, e sotto la guida del notaio Marco Silva, che sarà il punto di partenza di un iter da concludere nel giro di almeno 7-8 anni. Il bando per il progetto infatti non sarà lanciato prima del 2020, come ha rivelato Luciano Flor, direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova, stazione appaltante.
Ma è pur sempre un nuovo inizio, dopo l’addio al «Progetto terreni di Padova est, attualmente a vocazione commerciale e direzionale. L’iter è lungo. «Non potremo lanciare il bando di gara per il progetto prima della metà del 2020 — conferma Flor —. Nel primo semestre del 2019 bisognerà stabilire insieme all’Università cosa resta nell’ospedale attuale e cosa trasferire in quello nuovo, redigere il piano finanziario e procedere con le operazioni urbanistiche, la valutazione di impatto ambientale, il parere della Conferenza dei servizi e dei vari enti coinvolti. Quando, l’anno prossimo, arriverà la variante urbanistica, firmeremo un nuovo accordo di programma con Regione, Comune, Provincia, Università e Iov — chiude il dg — e solo dopo, se avremo la copertura finanziaria, procederemo con la gara. Per un decennio staremo nell’ospedale attuale, che ci costa 3-4 milioni l’anno di manutenzione ordinaria». Intanto la Regione cambierà le schede ospedaliere, inserendovi la nuova opera.
Ma Zaia scalpita: «Io conto di tagliare il nastro anche prima di 7-8 anni e per fare le cose per bene ho chiesto la collaborazione dell’Autorità anticorruzione».