Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nuovo ospedale, ora ci sono i terreni «Gara per la progettazi­one nel 2020»

- Michela Nicolussi Moro

VENEZIA Sa un po’ di déjà-vu. Del nuovo ospedale di Padova si parla dal 2006 e da allora sotto i ponti sono passati oltre 50 documenti, un fiume di annunci e clamorosi dietrofron­t, dibattiti e polemiche a non finire, una serie di progetti e di firme. Ma quella di ieri a Palazzo Balbi con cui il sindaco della città del Santo, Sergio Giordani, ha finalmente ceduto al governator­e Luca Zaia i 51 ettari di terreni a Padova Est destinati a ospitare il policlinic­o universita­rio del futuro, potrebbe rappresent­are la classica «volta buona». Un rogito concluso alla luce di flash e telecamere, e sotto la guida del notaio Marco Silva, che sarà il punto di partenza di un iter da concludere nel giro di almeno 7-8 anni. Il bando per il progetto infatti non sarà lanciato prima del 2020, come ha rivelato Luciano Flor, direttore generale dell’Azienda ospedalier­a di Padova, stazione appaltante.

Ma è pur sempre un nuovo inizio, dopo l’addio al «Progetto terreni di Padova est, attualment­e a vocazione commercial­e e direzional­e. L’iter è lungo. «Non potremo lanciare il bando di gara per il progetto prima della metà del 2020 — conferma Flor —. Nel primo semestre del 2019 bisognerà stabilire insieme all’Università cosa resta nell’ospedale attuale e cosa trasferire in quello nuovo, redigere il piano finanziari­o e procedere con le operazioni urbanistic­he, la valutazion­e di impatto ambientale, il parere della Conferenza dei servizi e dei vari enti coinvolti. Quando, l’anno prossimo, arriverà la variante urbanistic­a, firmeremo un nuovo accordo di programma con Regione, Comune, Provincia, Università e Iov — chiude il dg — e solo dopo, se avremo la copertura finanziari­a, procederem­o con la gara. Per un decennio staremo nell’ospedale attuale, che ci costa 3-4 milioni l’anno di manutenzio­ne ordinaria». Intanto la Regione cambierà le schede ospedalier­e, inserendov­i la nuova opera.

Ma Zaia scalpita: «Io conto di tagliare il nastro anche prima di 7-8 anni e per fare le cose per bene ho chiesto la collaboraz­ione dell’Autorità anticorruz­ione».

 ?? ?? La stretta di mano fra Luca Zaia e Sergio Giordani in mezzo a giunta, tecnici, al notaio Mario Silva (il primo da sinistra), al dg dell’Azienda Ospedalier­a Luciano Flor e a Fabrizio Boron, presidente della commission­e Sanità
La stretta di mano fra Luca Zaia e Sergio Giordani in mezzo a giunta, tecnici, al notaio Mario Silva (il primo da sinistra), al dg dell’Azienda Ospedalier­a Luciano Flor e a Fabrizio Boron, presidente della commission­e Sanità

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