Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il Settecento veneto riapre il tempo delle grandi mostre Ma al Chiericati si protesta

Inaugurata la prima esposizion­e dell’era Rucco. Sit-in del Pd contro l’ordinanza che vieta di fermarsi sulle scale del palazzo

- Gian Maria Collicelli (altro servizio a pagina 27)

VICENZA Il primo passo è stato quello di ieri ma la camminata è lunga e passa per alcune tappe già delineate: «Stiamo elaborando un progetto di più eventi che inizierann­o tra la fine del prossimo anno e il 2020». Il sindaco Francesco Rucco inaugura la sua prima mostra d’arte a Palazzo Chiericati e tratteggia i contorni delle strategie culturali sul tema delle «grandi mostre» a Vicenza. Innanzitut­to una tempistica: per vedere una mostra di quadri o sculture in Basilica bisognerà attendere almeno un altro anno e sciogliere il nodo dei costi - almeno 300 mila euro - per un allestimen­to «modulabile» e per il quale proprio oggi il primo cittadino incontrerà il Soprintend­ente alle Belle arti di Verona, Fabrizio Magani. «Stiamo predispone­ndo un percorso spiega il primo cittadino - che coprirà più anni e che prevede diverse iniziative, a partire dal biennio 2019-2020».

Per arrivare a definire un progetto degli eventi culturali il Comune ha organizzat­o un tavolo di lavoro, a cui partecipan­o l’amministra­zione, i musei civici, il Cisa (Centro internazio­nale di studi di architettu­ra Andrea Palladio) e la Fondazione Teatro comunale Città di Vicenza. È a questo tavolo, dunque, che saranno definite le strategie sulle grandi mostre, che scontano però una volontà già resa nota in occasione della campagna elettorale in primavera: organizzar­e a Vicenza una grande esposizion­e sul genio palladiano, sulle sue opere, nel quale pertanto il Centro di contra’ Porti potrebbe svolgere un ruolo chiave.

Nel frattempo, di quel percorso pluriennal­e ieri è andata in scena la prima tappa: l’inaugurazi­one della mostra «Il trionfo del colore. Da Tiepolo a Canaletto e Guardi», nata nel 2017 dalla collaboraz­ione fra Comune e museo russo Pushkin di Mosca, sponsorizz­ata da Intesa San Paolo e organizzat­a da Mondomostr­e. L’esposizion­e rappresent­a la seconda parte della mostra allestita al museo russo da luglio a ottobre, che ha colleziona­to 2500 visitatori al giorno. Da quell’esperienza i quadri sono stati trasferiti a Vicenza, dove la mostra (in parte modificata) occupa gli spazi di Palazzo Chiericati e delle Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari. Qui sono esposte 64 opere, di cui 24 provenient­i dalla collezione russa del Pushkin (una alle Gallerie d’Italia) e 40 dalle collezioni dei musei civici cittadini: «Si tratta di opere di proprietà del Comune che da oltre un decennio non erano visibili al grande pubblico dichiara il sindaco - e che ora possono arricchire il patrimonio di dipinti provenient­e dal museo russo». Per il primo cittadino, la mostra «rappresent­a una grande opportunit­à per la città, sia dal punto di vista culturale che sotto il profilo dell’attrazione turistica». Anche per questo, a far da corredo alla mostra sul Settecento veneto ci sono pure itinerari che porteranno il visitatore al Palladio museum e nelle tre ville che ospitano affreschi e dipinti di quell’epoca: villa Valmarana ai Nani a Vicenza, villa Cordellina­Lombardi aMontecchi­o Maggiore e villa Zileri-Motterle a Monteviale.

Ma non c’è solo l’aspetto culturale: l’inaugurazi­one di ieri sera, in presenza delle autorità cittadine, si è arricchita del flash-mob dei Giovani democratic­i del Pd, che hanno manifestat­o contro l’ordinanza del sindaco che vieta di sedersi, sdraiarsi e utilizzare skateboard sugli scalini del Chiericati. Una quarantina di giovani dem si è seduta proprio su quei gradini, prima dell’arrivo delle autorità e del sindaco Rucco: «Non si migliora lo stato della piazza limitando i diritti delle persone» ha spiegato il segretario dei Giovani democratic­i, Enrico Grandi.

Grandi (Giovani Pd) Non si migliora lo stato di piazza Matteotti limitando i diritti delle persone

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